La musica soul si sa è la musica dell’anima, ma dell’anima che comunica emozioni viscerali al corpo e lascia spazio all’estro e all’istintività. Graig Markel è un bianco davvero suggestionato dall’indie rock ma soprattutto dall’R&B e dalla soul music degli anni ’70. La sua musica, la sua voce calda, i groove lenti sostenuti da chitarre morbide e da tastiere vintage possono servirvi per certe serate: luci basse, candele, poco da mangiare e molto da bere. Potreste mettere Remi Sand sul piatto, ma rischiereste che il partner vi chieda di programmare dodici volte “take a message to my love…” e passi la serata a cantare i cori. Con Graig Markel potrete giocare l’effetto sorpresa e avere l’atmosfera del Prince di sign o’ times e l’Otis Redding di sexual ealing; suonando due volte il cd avrete quasi due ore di autonomia, lui penserà a esaltare la conversazioni e a coprire discretamente i silenzio. Regolate il subwoofer e fatemi sapere com’è andata.
Autore: Massimiliano Zambetta