Finalmente uscirà nelle sale, a fine agosto il film – documentario “Conny Plank – The Potential of Noise”, incentrato sulla vita del grande compositore/ingegnere del suono di Colonia, più volte definito il “regista del krautrock” e tra i più influenti produttori a cavallo tra gli anni ‘70 e ’80; scomparso a soli 47 anni nel dicembre 1987, trenta anni fa esatti.
Il film della durata di 85 minuti circa è stato scritto e diretto dal videomaker e fotografo svizzero Reto Caduff insieme al figlio del producer di Colonia, Stephan.
Le premieres sono state programmate per il 12 agosto al Jecheon Int’l Film and Music Festival, in Korea, mentre il 17 agosto la pellicola sarà proiettata al festival c/o Pop Cologne nella Klaus-von-Bismarck-Saal im Funkhaus Wallrafplatz.
Alla pellicola hanno preso parte o offerto la propria testimonianza David A. Stewart degli Eurythmics, la nostra Gianna Nannini, il mitico chitarrista dei NEU! e Harmonia, Michael Rother, Les Rita Mitsouko, Daniel Miller aka The Normal e proprietario della Mute Records, Midge Ure, the Scorpions, Ultravox, Devo, D.A.F. e Karl Hyde degli Underworld.
La storia di Conny Plank è fatta di avanguardie e visioni realizzabili, il produttore preferiva mantenere una determinata linea artistica e una professionalità che non avrebbe venduto a nessuno che non fosse degno del suo interesse. Celebre era il gabinetto del suo studio con i premi e dischi d’oro attaccati alle pareti.
Si narra che Brian Eno indicò Plank agli U2 per la produzione del campione d’incassi “The Joshua Tree”, che proprio in questi giorni vede il tour celebrativo dei trenta anni. Eno lo introdusse al quartetto dublinese ma durante una riunione il nostro rifiutò drasticamente esclamando la celebre frase riferita a Bono, “I Cannot work with that singer”.
Ma del resto le soddisfazioni non sono mancate e Plank aveva sempre esercitato in maniera indipendente producendo solo tra il 1970 e il 1973 “Tone Float” degli Organisation (Ralf Hutter & Florian Shneider), “Klopfzeichen” e “Zwei – Osterei” dei Kluster (Moebius, Roedelius e Schnitzler), “Kraftwerk”, “Kraftwerk 2″ e “Ralf & Florian” dei Kraftwerk, “Cluster” e “Cluster 2″ dei Cluster, “Neu!” e “Neu! 2″ dei Neu!, inoltre Ash Ra Tempel, Scorpions, Guru Guru, Jane e Os Mundi tra gli altri.
Nel 1974 uno tra i più celebri capolavori di Plank che insieme a Ralf Hutter e Florian Shneider diede luce a “Autobahn“, indicando la scia da seguire lungo l’autostrada elettronica per i decenni a seguire.
La stessa Gianna Nannini ha lavorato insieme a a Plank in ben tre dei suoi album: “Latin Lover” del 1982, “Puzzle” del 1984 e “Profumo” del 1986…
Conny Plank è stato inoltre un abile polistrumentista e partecipò a tantissimi album da lui prodotti ai quali spesso sopraggiunse il ruolo di co-autore. In molte interviste è rappresentato come “il musicista in più” data la totalità del supporto che il fonico apportava ai suoi lavori.
La maggiore affinità come compositore è stata trovata forse con Dieter Moebius dei Cluster scomparso nel luglio del 2015.
Rastakrautpasta“, “Material” e il postumo “En Route“, sono gli album a marchio Plank & Moebius ai quali vanno aggiunti le su citate collaborazioni con Eno, Roedelius, Rother, con il percussionista Neumeier in “Zero Set“, il progetto insieme a Mayo Thompson dei Red Kraiola in “Ludwig’s Law” e lo stravagante Lilienthal, che oltre al sopracitato duo, comprendeva anche il compositore Asmus Tietchens, l’etno-musicologo Okko Bekker e Hellmut Hattler e Johannes Pappert dei Kraan.
Stephan Plank, regista di questo film dedicato al padre insieme a Reto Caduff è figlio di Konrad e l’attrice Christa Fast, la voce in “Ambient 1: Music For Airport” di Brian Eno. I più attenti lo ricorderanno sicuramente per la copertina del disco di Holger Czukay “On The Way To The Peak Of Normal”, pubblicato in origine nel 1981
Autore: Luigi Ferrara