Gli Inina Gap sono un gruppo austriaco che nell’Autunno 2007 pubblicherà il secondo CD con una formazione rivoluzionata, in cui si affiancherà al terzetto originario una nuova bassista, Marie Elaine, ed una nuova cantante, la svedese Johanna Tham. Con una opportuna mossa promozionale, l’etichetta Automat rec. che li ha sotto contratto ristampa per l’Italia questo loro CD d’esordio del 2005, durata 57 minuti, mai uscito nel nostro Paese, che ci permette di conoscere il gruppo e la sua musica. Gli Inina Gap accostano ad una base fondamentalmente rock, robusti e semplici suoni elettronici, e partendo da precisissimi modelli di riferimento – Subsonica, Daft Punk, Gorillaz, Muse – giocano sul sicuro e non se ne discostano neanche un po’. Ho citato i Subsonica, come gruppo dal cui repertorio gli Inina Gap attingono, e ascoltando il dittico iniziale ‘Groovy Lute’e ‘Discipline’, ma anche più avanti il raga ‘Going Low’, in effetti non c’è molto da aggiungere. Inoltre, proprio come nei Subsonica vi sono tradizionalmente due figure più carismatiche – Casacci e Samuel – anche nella band austriaca mi pare vi sia un dualismo forte rappresentato dal bravo tastierista Michael Drabosenig che tesse l’ossatura dei pezzi, e dal cantante/chitarrista Ludwig Heili. Una certa vena soul, peraltro tutta da sviluppare, in effetti potrebbe essere un carattere pregevole e distintivo, ma vale la pena di fare una riflessione: un limite grave che i Subsonica incontrano da sempre, nel proporsi al di fuori dell’Italia, è quello della lingua, come essi stessi ci spiegarono in una lunga intervista di due anni fa, mentre gli IG superano questo ostacolo cantando tutte le canzoni in inglese. E dunque è un dato di fatto: questo misconosciuto, e tutto sommato derivativo gruppo austriaco, con una buona promozione avrà delle chance in più di farsi conoscere in tutta Europa rispetto ai torinesi Subs, in giro da 11 anni ma ancora fermi sotto le Alpi. Così è il music biz.
Autore: Fausto Turi