Credo di non errare se dico che la tenacia e un’assoluta devozione alla causa siano le doti principali dei musicisti e delle bands che dedicano la propria vita e le loro energie al blues.
Questo concetto è perfettamente applicabile anche nel caso della Complanare Blues Band, quartetto pugliese guidato dal brindisino Martino Palmisano, cantante, armonicista e compositore.
Il combo, ormai collaudato attraverso numerosi concerti in ambito pugliese e non è approdato nel 1998 a “Mojo”, primo appuntamento discografico autoprodotto.
La devozione alla gloriosa e collaudata materia blues, dicevo, si respira a pieni polmoni tra i solchi di “Mojo”, lavoro d’esordio fatalmente ortodosso, basato sulla reinterpretazione di classici imprescindibili quali “I got my mojo working”, “Rollin’ and Tumblin’”, “Stormy Monday” ed “Every Day I Have the Blues”.
Ascoltandolo salta subito agli occhi che é lui, il non più giovincello Martino Palmisano, il singolare fulcro della band, con quel suo timbro vocale arrocchito e vissuto ed uno stile armonicistico ben centrato.
L’adesione maggiore ai dettami del Chicago-blues più classico salta fuori dalle covers “I Got Mojo Working” (Muddy Waters ) e dal toccante blues lento “Stormy Monday” di T-Bone Walker.
Ci sono voluti tre anni per partorire “Fatto di Blues” (2001), secondo lavoro registrato, come il precedente, presso i Pure Rock Nanni’s Studio di Brindisi, ma in questo lasso di tempo la C.B.B. ha elaborato un approccio al blues decisamente più personale e sfaccettato.
Ancora una volta è Martino Palmisano a guidare saldamente la band, attraverso una sequenza di proprie composizioni : “Spaccablues”, “Capatosta”, “Fatto di Blues”, “Mambo allo Sbando” e “Il Blues dell’Ostinato”, che rivela una gustosa vena esistenziale di sapore quasi cabarettistico (Capossela docet!).
Martino incrocia l’inglese con l’italiano, il napoletano (la divertente “Driftin’”), ci racconta di esperienze imbarazzate, come nel “Blues dell’ostinato” e in “Mambo allo sbando”, episodio ricco ritmicamente (c’è anche il tango !!!) dove meglio a mio parere Palmisano mette a fuoco questa sua predisposizione a grottesche affabulazioni autobiografiche!
L’esilarante “Capatosta” poi, calata com’è in un pittoresco quotidiano pugliese, è il culmine di questa nuova non-ortodossia espressiva della C.B.B. che pare voler dire…: “ogni contesto ha il suo blues”. Non a caso Marco Greco scrive nelle note interne del CD: “Il gruppo che è nato tra gli oliveti…rappresenta l’emblema del blues made in Puglia”.
www.complanarebluesband.it
Autore: Pasquale Boffoli