Uno dei dischi più attesi dell’anno, per una delle realtà musicali più importanti e influenti del decennio. Torna James Murphy con i suoi LCD Soundsystem, e gli occhi e le orecchie sono tutte puntate su “Sound of Silver”, un disco che ha il difficile compito di non deludere le enormi aspettative inevitabilmente alimentate dall’enorme successo dell’LP d’esordio.
Ebbene, non c’è niente di cui restare delusi. “Sound of silver” è un disco godibilissimo, eterogeneo e multi-sfaccettato, dall’impatto immediato e dal forte appeal “pop”; meno spigoloso del predecessore, ma non per questo meno intenso: la formula vincente (mescolare fremiti punk-funk e ritmi elettronici, chitarre rock e pulsioni dance) non è stata abbandonata, semmai riveduta cercando di “misurare” gli ingredienti in maniera ancora più accurata (con un’attenzione per i particolari quasi maniacale), per ottenere un risultato che potesse essere assimilato ed apprezzato da un pubblico ancora più vasto.
Il suono degli LCD è ancora una volta spudoratamente e piacevolmente citazionista: vi troviamo i Talking Heads mescolati ai Kraftwerk (in “Get innocuous!”), i Liquid Liquid, ma anche tracce di Prince, Bowie, Cure (il sapore dolce-amaro della splendida “All my friends”) e Velvet Underground (e, diciamolo, pezzi come la ballad conclusiva “New york, I love you but you’re bringing me down”, sarebbe stato meglio lasciarli a gente come Lou Reed).
“Sound of Silver” è – ovviamente – un disco (anche) da ballare: impossibile resistere al crescendo impetuoso di “Us v them” e al suo tripudio di campanacci e percussioni, all’impatto micidiale del singolo “North american scum”, o all’electro minimale della title track. Eppure uno dei punti più alti del disco è toccato da “Someone great”, una pop-song spettacolare, una di quelle canzoni che non ti stanchi mai di sentire, con una malinconica linea melodica disegnata dai synth e da un glockenspiel che duetta con la voce di Murphy (la stessa linea melodica che avevamo già sentito nel pezzo-marchetta per la Nike “45:33”, pubblicato qualche mese fa).
Io sono convinto che sia un gran bel disco. Chi vi dirà il contrario è sicuramente qualcuno che non riesce ad ammettere che quest’uomo è un genio.
Autore: Daniele Lama