Per la compilazione del nuovo volume di “Late night tales” i bookmakers, per una storia di affinità elettive, davano i Nouvelle Vague, e i francesi, invitati a fragole e champagne se mai aveste dei dubbi – fanno centro anche stavolta. Oltre ai tropicalismi di rito e accanto a classici come “By the time i get to Phoenix” e “San Francisco is a lonely town” e alle immortali voci (femminili) di Julie London, Peggy Lee e Shirley Horn, si riascoltano con piacere gli Special Aka, la splendida “Unless” dei dimenticati Pale Fountains, This Mortal Coil e cioè gli anti-Nouvelle Vague di ieri, e i sottostimati Tones On Tail. Dal cilindro delle avanguardie il duo francese tira su l’ultimo (astruso) Sylvian, il genio di Gavin Bryars, la Canterbury più radicale degli Art Bears (costola degli Henry Cow). Ci sono dentro loro stessi, come da copione, questa volta alle prese con una suadente “Come on Eileen” e il pezzo davvero sorprendente della raccolta è della debuttante Phoebe Killdeer, guarda caso una delle voci che orbita attorno al loro progetto. Un’operazione dichiaratamente marchettara che si rivolge al gruppo più furbo in circolazione? Non esageriamo. Parliamo di nozze combinate. Detto ciò, questi racconti a tarda notte sono di gran classe, compilati con gusto e intelligenza ed è giusto che sappiate anche questo.
Autore: Fabio Astore