Terzetto torinese già attivo da diversi anni (dal 2004 al 2008 con il nome Noisìa, poi con il moniker attuale), i Noesìa fanno il proprio esordio ufficiale solo adesso con la pubblicazione di questo ep. Il loro è un rock chitarristico cantato in italiano, onesto negli intendimenti – si nota una buona cura negli arrangiamenti e la ricerca di una certa varietà di soluzioni espressive – ma ancora piuttosto anonimo nei risultati. Il liquido blues su note di fender rhodes di “Verlaine” – per quanto all’inseguimento di un romanticismo di maniera – e il piglio irruento di “Fiele” sono, su versanti opposti, i due momenti migliori del lotto; il resto purtroppo non ammalia quando vorrebbe ammaliare (la ballata “Cenere”) e non graffia quando vorrebbe graffiare (la sonica “Trasformi in me”, il finale di “Colore”).
Autore: Guido Gambacorta