Nel momento in cui l’elettronica minimale fatica a mantenere gli standard di qualche breve tempo fa e il glitch non riscuote i successi delle migliori primavere, Biomass, artista greco operante a Napoli, propone finalmente un disco di elettronica svincolata e depurata dalle mode, aperta anche ad altri generi, pur non scadendo nelle banali fusioni e tentazioni indotte da sonorità non sintetizzate.
Allora minimal techno, blues, soul, sonorità dance e sprazzi ambient li trovate tutti sui banconi del “Market” di Biomass, convertito ai beats dritti e pattern più concreti, echi industrial e samples vocali una volta tanto non scadenti, anzi, i malinconici canti soul di Mattie May Thomas registrati dalla stanza di cucitura del Penitenziario di Stato del Missisipi nel 1939, sono perfettamente inquadrati ai loops, ai sub e alle parti di synth, anche quando sono appoggiati a strutture e trame poco morbide come nel caso della traccia “Big Mac”, a sostegno del fatto che la musica elettronica resta un artigianato universale. Questa release di Biomass è davvero un buon lavoro composto di dodici brani che presentano nel loro mix, una continuità stilistica. Purtroppo il pensiero va al fatto che, al momento, il “Market” musicale è distratto da altre sonorità e interessi, per attribuire virtù a lavori come questo comunque legati alla scena elettronica di inizio millennio.
Il cartonato dalla grafica bianca e nera è completato dal DVD contenente otto video diretti da Biomass stesso; belle sequenze di immagini con un cupo tema predominante dedicato alla guerra e alle sue losche figure e ombre. Spicca, tra gli altri, il video di “No Mo’ Freedom”, un’alternanza di immagini di manifestazioni, rivolte popolari e belle ballerine di colore.
Autore: Luigi Ferrara