Acclamatissimo da ogni parte – il mensile italiano Rumore ne ha fatto il disco del mese di Dicembre 2006, voto 9/10 – questo lavoro del giovane dj britannico James Holden apre prospettive musicale ed indica ora una rotta precisa per l’elettronica europea che, lasciatasi finalmente alle spalle l’asfissiante epidemia minimalista degli ultimi anni di cui per la verità lo stesso Holden è stato a lungo esponente, vira nuovamente e coraggiosamente verso un discorso trance però più maturo e articolato – anche nei suoni – di quello anni 90, rivalutando il saperci fare su levette e tastiere, senza badare a suonare a tutti i costi “non commerciali” e anzi restituendo al ritmo grande attenzione. La musica di Holden non è ipnosi puntata al cervello, tutt’altro, e tuttavia da più parti la si vede come una sorta di passo successivo a ‘Kid A’ dei Radiohead – esemplare l’algida ‘Lump’ in apertura, con suoni simbolo di questo inizio millennio – e ‘The Idiots are Winning’ istituzionalizza quell’avanguardia semielettronica di Yorke e soci trasformandola in nuovo linguaggio tutto elettronico alla portata di tutti; è il paradosso dell’elettronica che attinge dal rock che ha attinto dall’elettronica? beh, chissà, ma soltanto un dj, pertanto britannico, poteva concepire questa missione, e badate che l’operazione di Holden non è la volgarizzazione in pop music delle intuizioni dei Radiohead, a scanso di equivoci. Holden vuole utilizzare il computer come uno strumento tradizionale, mantenendo su di esso il fermo controllo umano.
‘The Idiots are Winning’ si compone di 10 tracce, ovviamente nessuna cantata, tra le quali anche una composta da 2 minuti di provocatorio silenzio, e se i momenti più emozionanti sono quelli in cui Holden stravolge con fantasia ed esperienza una musica trasformandola del tutto dal suo inizio alla fine – in ‘10101’, e ancor di più nella stupenda ‘Idiot’, vi giuro allucinante – meritano encomio anche le prove ballabili come ‘Corduroy’, fermo restando che, come egli stesso dichiara nelle interviste recenti, la sua non è esattamente dance music.
Autore: Fausto Turi