Sabato 26 gennaio, la sala Assoli ospiterà il primo degli appuntamenti dedicati al linguaggio fotografico promossi dalla Casa del contemporaneo per la fotografia, a cura di Pino Miraglia di Michela Aprea.
Tano D’amico, Antonio Biasucci, Aniello Barone sono alcuni dei maestri chiamati da Pino Miraglia ad animare gli incontri dedicati alla fotografia e al linguaggio fotografico che, a partire dal 26 gennaio, alle ore 11,30, si terranno presso la sala Assoli, mecca del teatro off partenopeo.
Sarà lo spazio sito nel cuore dei Quartieri spagnoli, in vico Lungo Teatro Nuovo 110, insieme al Palazzo Fondi di via Medina, a fare da scenario a “Il sabato della fotografia”, il ciclo di incontri e workshop a cura di Pino Miraglia, giunti alla quarta edizione.
Sei appuntamenti, promossi dalla Casa del contemporaneo per la fotografia, tutti a ingresso libero, che guardano anche ai bambini con la proposta di un laboratorio dedicato, “Dalla lanterna magica al digitale”, che si terrà a chiusura della rassegna, sabato 23 marzo, presso il palazzo Fondi. Il percorso, a cura dell’associazione 180° Meridiano, è dedicato ai bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni e prevede la partecipazione – gratuita – di massimo 20 persone.
Prevede, invece, una quota di partecipazione il workshop tenuto da Francesco Cito “Il lavoro di fotoreporter” in programma tra il 15 e il 17 febbraio (max 12 partecipanti, per informazioni e prenotazioni: movimentiperlafotografia.it — tel.347 8105207).
FRANCESCO CITO
Fotoreporter di fama internazionale, vincitore – nel 1995 e nel 1996 – del World Press Photo Award, “il premio Pulitzer della fotografia”, Cito è uno dei massimi autori della narrazione per immagini viventi. Classe ‘49, il suo obiettivo è stato uno dei primi a raccontare il fenomeno camorristico negli anni Ottanta. Suoi importanti reportage dalle zone di guerra e di conflitti armati.
Nel 1980, è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamente l’Afghanistan occupato dall’Armata Rossa. Sue le foto dei primi soldati della Stella Rossa caduti in imboscate. Nel 1983 è inviato sul fronte libanese dal periodico Epoca, con il compito di seguire il conflitto in atto fra le fazioni palestinesi: i pro siriani del leader Abu Mussa, e Yasser Arafat e i suoi sostenitori.
E’ l’unico foto-giornalista a documentare la caduta di Beddawi (campo profughi), ultima roccaforte di Arafat in Libano. Ha seguito le vari fasi della guerra civile libanese, fino al 1989. Nel 1984 si è dedicato alle condizioni del popolo palestinese all’interno dei territori occupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Ha seguito tutte le fasi della prima “Intifada” 1987 – 1993 e la seconda 2000 – 2005.
Nel 1994 realizza per il tedesco Stern magazine un reportage sui coloni israeliani oltranzisti. Nell’aprile 2002, è tra i pochi ad entrare nel campo profughi di Jenin, sotto coprifuoco durante l’assedio israeliano alle città palestinesi. Nel 1989 è inviato in Afghanistan dal Venerdì di Repubblica a seguito dei “Mujahiddin”, per raccontare la ritirata sovietica. Torna in quelle aree nel 1998 inviato dal settimanale Panorama, con l’intento di incontrare Osama Bin Laden. Obiettivo che non riuscirà a realizzare.
Segue l’operazione “Desert Storm” nel 1991, nel Golfo persico, e, in seguito, i conflitti balcanici. Suo il reportage sul ” Codice Kanun “, l’antica legge della vendetta consumata in Albania, di origini medievali.
In Italia si occupa spesso di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena che gli varrà il primo premio al World Press Photo 1996. Il secondo della sua carriera. Innumerevoli le collaborazioni e i premi raccolti in oltre quarant’anni di professione. Organizzata da Movimenti per la Fotografia, la tre giorni è un’occasione per confrontarsi e lavorare spalla a spalla con un protagonista indiscusso della professione foto-giornalistica e toccare con mano sfide e prospettive del lavoro del fotoreporter.
GLI APPUNTAMENTI Cito incontrerà il pubblico insieme al regista Guido Pappadà in occasione del secondo incontro della rassegna, in programma sabato 2 febbraio. Presenteranno il documentario “A wide gaze”, dedicato al percorso professionale del fotoreporter napoletano. Attraverso una lunga intervista e una serie di colloqui con giornalisti che hanno affiancato Cito, Pappadà “delinea il ritratto di un artista che ha raccontato in modo chiaro e forte alcuni dei grandi eventi del XIX secolo che hanno influito sulla storia contemporanea e allo stesso modo ha saputo narrare con la stessa perspicacia aspetti sociali e culturali della Napoli degli anni ottanta e novanta”.
Aprirà il ciclo, sabato 26 gennaio, l’incontro con Matteo Basilè. Romano, classe ‘74, l’artista è riconosciuto come uno dei pionieri in Italia della fotografia digitale e della computer art.
Sabato 9 febbraio saranno ben tre gli artisti che il pubblico avrà la fortuna di incontrare con l’appuntamento “La foto di Teatro come narrazione oltre lo spettacolo” che vede insieme a Pino Miraglia, Fabio Donato e Cesare Accetta. Il teatro con i suoi aneddoti e le sue magie, attraverso le parole dei tre artisti, sarà al centro della discussione.
Parlerà del suo laboratorio irregolare, LAB/YOUNG PHOTOGRAPHER, Antonio Biasucci, durante il quarto incontro della rassegna, che si terrà sabato 16 febbraio.
Sabato 9 marzo sarà la volta di un nuovo appuntamento con la storia della fotografia internazionale. Ospite Tano D’Amico, indiscusso narratore dei movimenti e delle manifestazioni collettive a partire dagli anni ‘70 che terrà un seminario su alcuni aspetti della storia dell’arte e della composizione fotografica.
Chiude la rassegna “il trio” Massimo Cacciapuoti, Aniello Barone e Giulio Piscitelli che affronterà il tema della narrazione dell’immigrazione in “Esodo” in programma il 16 marzo.
Guido Piscitelli illustrerà alcune delle immagini raccolte in oltre sette anni di lavoro all’interno del volume edito da Contrasto dal titolo “Harraga”, che racconta il viaggio di migliaia di uomini, donne, bambini attraverso le rotte africane e balcaniche verso il sogno di una vita dignitosa in Europa.
A Massimo Cacciapuoti si devono alcune delle immagini più rappresentative della fuga verso Brindisi di molti cittadini albanesi, a seguito della caduta del muro di Barlino.
Aniello Barone racconterà il lavoro che ha dato vita a “La comunità accanto”, raccolta di immagini della vita quotidiana e resoconto delle attività di preservazione della cultura e delle tradizioni originarie all’interno di alcune comunità migranti.
Per ulteriori informazioni: www.casadelcontemporaneo.it e www.movimentiperlafotografia.it
CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI
Sabato 26 Gennaio > MATTEO BASILÈ
Sabato 2 Febbraio > FRANCESCO CITO/GUIDO PAPPADÀ
Sabato 9 Febbraio > CESARE ACCETTA/FABIO DONATO/PINO MIRAGLIA
Sabato 16 Febbraio > LAB/YOUNG PHOTOGRAPHER di ANTONIO BIASIUCCI
Sabato 9 Marzo > TANO D’AMICO
Sabato 16 Marzo > ANIELLO BARONE/MASSIMO CACCIAPUOTI/GIULIO PISCITELLI
CALENDARIO LABORATORI E WORKSHOP
Venerdì, sabato e domenica 15/16/17 Febbraio > IL LAVORO DI FOTOREPORTER (WORKSHOP CON FRANCESCO CITO)
Sabato 23 Marzo > DALLA LANTERNA MAGICA AL DIGITALE (A CURA DELL’ASSOCIAZIONE 180° MERIDIANO) ORE 10.30