L’ esordio dei perugini Red Onions – che segue un demo intitolato One Different One, ed il singolo Liberi Fuori – dura 62 minuti e contiene 11 brani, ed è una delizia prog psichedelica che la band stessa presenta come “un viaggio introspettivo nelle visioni dell’essere umano attraverso la sua percezione della realtà e degli eventi che lo circondano, che lo coinvolgono e che a volte lo ignorano“.
Ci riconciliamo con il progressive, grazie a questa band italiana – composta da Leone Pompilio (chitarra, voce), Davide Grillo (chitarra, voce), Ali Adamu (basso, voce) e Marcello Mangione (batteria), cui dopo questa pubblicazione si sarebbe aggiunto Nicola Labombarda (voce) – che trova con facilità la quadratura moderna tra visioni sulfuree e notturne, ritmo hard rock e blues, e passaggi prog articolati molto anni 70; il tutto poi senza rinnegare le radici culturali italiane, non soltanto per la lingua italiana utilizzata nella quasi totalità dei brani, ma anche per i legami con monumentali band nazionali d’impianto chitarristico come Le Orme e Biglietto per l’Inferno.
La debolezza della band è tutta e soltanto nella voce, cui nel disco si alternano tre dei componenti con risultati altalenanti, mentre l’arrivo di uno specialista in formazione, di recente, finalmente completerà un organico per il resto già molto valido, e soprattutto affiatato.
La vena hard rock del gruppo emerge anche nel riff del bellissimo brano omonimo, mentre le caleidoscopiche fasi psichedeliche si alternano ad incisi acustici raffinati e spesso suggestivi.
Il brano intitolato ‘Serpenti’ è un rock’n’roll piuttosto tirato, e ‘Paesaggio Notturno’, con i suoi climi scuri e le articolazioni musicali, è tra le cose più caratteristiche, laddove ‘Epitaffio per la Prima Morte di un Sogno’ è il più riuscito episodio di un lavoro attuale, che può aiutare, tra l’altro, a rinverdire i fasti di una storia, quella del progressive italiano, importante e gloriosa.
Autore: Fausto Turi