Formatisi a Bari nel 1994, sono entrati nei Guinness dei primati nel novembre del 2003, per aver suonato a Milano la stessa canzone per ben 30 ore consecutive (battendo il record stabilito anni prima da Elio e le storie tese). La performance venne trasmessa in diretta radiofonica dal network di Radio Popolare.
Sono formati da Nicola “Negus” De Liso (batteria), Francesco “Checco” Fiore (basso), Lorenzo “Lollomanna” Mannarini (chitarra e voce), Fabio “A Repetiscion” Losito (violino). Suonano con loro Pietro Santoro (fisarmonica) e Simone Martorana (chitarra). Lo stile musicale del gruppo barese, che spazia dal folk al rock, dal punk allo ska, è il risultato di una originale e riuscita fusione tra tradizione musicale popolare e influenze irlandesi e balcaniche. (fonte wikipedia)
Da poco è uscito il loro nuovo lavoro dal titolo “Il segreto della felicità”. Ritornano i pugliesi Folkabbestia e svelano il segreto che tanti interrogativi a posto a diversi filosofi del nostro secolo.
Qual’è Il vostro segreto delle felicità?
Un segreto è un segreto e quindi non si può svelare, se proprio devo dire qualcosa faccio una citazione: credere sempre in quello che si fa e non fare sempre quello che si crede.
La vostra idea di Bello?
Se intendi nell’arte, la proporzione, la sincerità, la ricerca…
Nella musica dei Folkabbestia quanto c’è di impegno politico?
L’impegno c’è e anche tanto, un impegno di pensiero, fisico ed emotivo, la politica è meglio farla nei luoghi deputati.
Su quali basi si fonda la realizzazione di questo nuovo lavoro?
Questo disco vuole essere un viaggio, nel tempo, nello spazio e nella musica, per ritornare alla nostra terra, il meridione d’Italia, con maggiore consapevolezza della nostra storia e della nostra identità.
Sta per essere pubblicato un nuovo lavoro di inediti?
Si, un disco composto da quindici brani inediti.
Fra le numerose collaborazioni che nel corso del tempo avete stabilito da Ligabue a Battiato passando per Guccini e Caparezza. Quale ricordate con maggiore interesse?
Tutte le collaborazioni ci hanno dato e insegnato qualcosa, un episodio simpatico che mi ricordo è quello della telefonata con il signor Franco Battiato, lo squillo inaspettato è arrivato proprio mentre ero seduto dal dentista, ho fatto un salto, non per il dolore del trapano ma per la sorpresa e l’emozione.
Quanto siete lontani dall’undeground italiana a volte un poco malinconica?
Non so dire esattamente da cosa siamo lontani, ma possa dire a cosa ci siamo
ispirati, alla musica popolare del sud Italia, dei balcani e irlandese, ai grandi cantautori della scuola europea ed americana, al punk, al rock anni ’60 e ’70, a Mozart a Django Reinhardt , al mare, al sole, alla numerologia ecc.
Il trend del momento sembra essere quello di affacciarsi verso nuovi supporti per la distribuzione. Avete anche voi preso in considerazione questo elemento, magari offrendo il nuovo lavoro su chiavi usb?
Per il momento c’è il buon vecchio cd e il download in rete, stiamo iniziando a pensare nuovi supporti tipo vasetti di vetro, barattoli o perché no mini trolley.
Un messaggio per chi vi ascolta da sempre?
Continuate ad ascoltarci e chi farà ascoltare il nuovo cd a un amico vincerà
un viaggio con la fantasia in Uruguay!Autore: Patrizio “Extranet” Longo
www.folkabbestia.com/