Nella sua base fondamentale, A Hawk and a Hacksaw è un duo (falco e … appunto) costituito da Jeremy Barnes (mente e struttura del progetto) e Heather Trost (ai violini), che in questo album hanno coinvolto il gruppo folk balcanico Fanfare Ciocarlia in una rivisitazione della musica gitana dell’est Europa.
Questo singolare progetto rappresentato dal terzo album “The way Wind Blows”, nasce da lontano, da quando Barnes, diciottenne, lasciando il Nuovo Messico decide di viaggiare tra Europa e Stati Uniti, per poi stabilizzarsi in Leicester in Inghilterra, dove trova lavoro come postino (ha già rilasciato nel frattempo il suo album solista di esordio, Jeremy Barnes, nel 2002). Nel tempo libero, la sua attività di volontariato presso un centro rifugiati lo mette in contatto con la cultura rumena, bulgara, e con persone della repubblica ceca, ma anche con iracheni e kurdi, polacchi e africani.
Un’esperienza unica, non solo musicalmente: dalla quale esce l’album “Darkness at Noon” composto a Praga nel 2005, e poi l’incontro, nel Nuovo Messico, con Heather, pescata alla Nahalot Shalom Community Klezmer Orchestra. Il resto è storia recente: nel 2006 arrivano in Romania, e suonano e compongono con la Fanfare Ciocarlia, (recentemente premiata come Best European Artist al World Music Award della BBC radio). Ne esce “The way Wind Blows”, che non è assolutamente, come anche Barnes sottolinea, un album di musica tradizionale rumena, ma piuttosto una rivisitazione, in versione occidentale, delle melodie gitane composte con fisarmonica e violini. Singolare anzitutto il canto in inglese sorretto dalla strumentazione più tipica dell’orchestra gitana: ma anche il tentativo, non sempre riuscito per la verità, di trovare un equilibrio fra tradizione folk e rinnovamento, fra quanto c’è di balcanico, musulmano e ebraico nell’eredità musicale dell’est Europa (si veda God Bless the Ottoman Empire o Waltz for Strings and Tuba) e la formazione musicale di un giovane spregiudicato americano. Consigliato, naturalmente, a chi ama la world music, ma anche a chi vuole approfondire certo patrimonio della nostra cultura popolare europea.
Autore: Francesco Postiglione