Ricordate la scena garage italiana degli anni ’80, che ci regalò formazioni superlative come Sick Rose, Pikes In Panic o Pression X? Se la risposta è affermativa adesso potete prendere la macchina del tempo e tornare indietro a quella stagione elettrizzante. Se invece, per ragioni semplicemente anagrafiche, non siete riusciti ad avvicinarvi al sacro fuoco del rock’n’roll, l’occasione per rifarvi vi viene ora offerta dai B-Back, nati da un’idea di Madison Wheeler, già protagonista di quell’indimenticabile scena con Pikes In Panic e Barbieri, e più recentemente con Ray Daytona & The Goo Goo Bombos. Il quartetto senese, fino a questo momento nascosto nelle pieghe dell’underground, esce ora allo scoperto con un disco sorprendente. Erano anni che dalle cantine italiane non emergeva un gruppo garage con lo stile, il tiro sonoro e la classe dei B-Back. “In Time!”, loro debutto, è una preziosa gemma di fantastico Sixties-sound, ora urticante e impattivo, ora più lisergico e avvolgente. Nei dodici episodi che ne compongono il programma non c’è nessun calo di tensione, nessun brano fuori posto. Al contrario è un viaggio sonoro assolutamente esaltante, frutto di un’ottima verve compositiva e di un sound che incrocia chitarre fuzz e sinuose trame di Farfisa. Senza soluzione di continuità si passa dalla selvaggia apertura di “Dolore Scooter Run” al raga-rock di “Trip” (oscuro brano di Baris Manco & The Kaygisizlar), dalle volute garage-psych di “I Wish You” all’aggressività di “The Sonic Way” e “The Red Car” fino alla solarità di “Not Happy At All” e al remake di un classico come “Stepping Stone”. Una vera sorpresa. Firmata dal miglior gruppo garage italiano attualmente in circolazione.
Autore: Roberto Calabrò