Anche quest’anno a Berlino una nuova edizione dello storico festival di musica sperimentale Berlin Atonal in programma dal 22 al 26 agosto nell’affascinante struttura dell’ex centrale elettrica di Berlino-Est in pieno quartiere Mitte, la Kraftwerk Arena. – leggi l’articolo – QUI –
La line up comprenderà in totale un centinaio di nomi della scena elettronica mondiale, di cui già una sessantina confermati; la proposta vede un cartellone audace, proiettato al futuro e ricco di novità.
Abbiamo quindi cominciato a usare la bussola per orientarci in questo meltin-pot dalle mille sfumature elettroniche e così abbiamo fatto una prima cernita tra i nostri autori preferiti. Di questi ne proponiamo dieci ai nostri lettori.
Autore: Crescenzo Di Vano
1) Rainer Kohlberger – Crossing Europe (Trailer 2014)
Rainer Kohlberger è un’artista visivo di origine austriaca, il suo lavoro si basa su grafici generati algoritmicamente che sono presentati attraverso le sue opere e installazioni audiovisive, già ospite allo storico festival berlinese nelle edizioni precedenti del 2015 e del 2016.
Abbiamo scelto il trailer del festival Crossing Europe 2014, notissimo festival cinematografico europeo di Linz.
2) Astrid Sonne – In
Giovane artista danese pubblica il suo album d’esordio “Human Lines”, sull’etichetta scandinava Escho, al Berlin Atonal presenterà un nuovo spettacolo A/V con il progetto “Ephemeral”. In occasione dell’uscita della sua ultima release abbiamo scelto ‘In’, un lungo viaggio attraverso paesaggi sonori che descrivono vari stati d’animo e differenti fasi emotive.
3) Martina Lussi – Sodalith
La giovane artista svizzera di stanza a Lucerna rappresenta una delle novità tra le scelte artistiche del festival, i suoi lavori si basano su veri e propri ambienti sonori. I suoi dischi prendono il nome da alcune gemme preziose; abbiamo scelto il primo dei quattro dei “Selected Ambient”, suo primo album uscito nel 2017, ‘Sodalith’ è un minerale raro attribuito tradizionalmente a poteri speciali.
4) Lucrecia Dalt – Atmospheres Touch
Nuovo e sesto album per l’artista iberica Lucrezia Dalt, “Atmospheres Touch” è un percorso in direzione dell’astrazione e del mistero.
5) Lena Willikens – Asphalt Kobolt
Mentalità e qualità, la presentiamo così. Residente a Colonia, ma cresciuta artisticamente a Dusseldorf, stessa città dei Kraftwerk: tutto il resto basta solo immaginarlo. L’autore tedesco offre un riassunto affascinante del suo suono con raccolte di groove lenti e minacciosi. Abbiamo scelto “Asphalt Kobolt” per dare conferma su quanto detto in precedenza.
6) Alessandro Adriani – A man who would come here of his own free will
Unico artista italiano – insieme a Phantom Love – annunciato finora nella line up , non ancora definitiva. Fonda a Roma nel 2008 la label Mannequin Records, ora con sede a Berlino segnata stilisticamente da influenze contaminate da minimal synth e new wave; al giorno d’oggi Mannequin rappresenta una piccola istituzione della nuova onda elettronica musicale. La nostra scelta è ricaduta sul ‘MNQ104’, non vi resta che ascoltare.
7) Helena Hauff – Micro Manifesto
Confermata anche la notissima e attesissima artista tedesca residente ad Amburgo. Al Berlin Atonal sarà presente con un suo dj set, pronta a selezionare prestigiosissimi dischi. Abbiamo scelto ‘Micro Manifesto’ dove racchiude tutta la qualità di un’artista talentuosa ed eccezionale.
8) Klara Lewis – View
L’abilità di questo giovane artista svedese è quello di trasmettere una visione musicale del tutto innovativa, lunghi tappeti ipnotici e allo stesso tempo una tecnica granulare di altissima qualità.
Abbiamo scelto “View”, una traccia del suo secondo LP “Too”.
9) Iona Fortune – Méng
Compositrice di Glasgow, la sua musica è influenzata da suoni orientali e mistici. Al suo debutto ha presentato l’album “Tao Of I” su Optimo Music, album ispirato alla Eastern Philosophy. Per la composizione di questo lavoro è stata utilizzata una gamma di strumenti di provenienza orientale come il guzheng, di origine cinese e un’orchestra gamelan di estrazione indonesiana, oltre alla presenza dello storico Synthi AKS.
10) Le Syndicat Electronique – Ruines
Dopo una lunga assenza, il polinesiano Alexandre Gand ritorna con il suo progetto da solista nella mischia berlinese di questo prestigioso festival di musica elettronica. Particolare nel suo stile militante come lo è nello stile musicale, la sua scelta ricade su una forma di electro “marziale” che suona come un risveglio accompagnato da ronzii robotici. Abbiamo scelto una pietra miliare, non vi resta che godervi il risveglio.