E tre! Fanno centro per la terza volta consecutiva i B-Back, la migliore formazione garage italiana. Migliore perchè nella sua fantasiosa formula musicale il quartetto senese miscela alla perfezione competenza e passione, una passione bruciante per tutto ciò che è e rappresenta la cultura Sixties. Michele Landi (a.k.a. Madison Wheeler, batteria e voce) questa musica ce l’ha nel sangue, come dimostra un pedigree eccellente costituito da formazioni che hanno fatto la storia del garage e del beat nel nostro paese: Pikes In Panic, I Barbieri, Ray Daytona. E con lui i suoi compagni di ventura: John Amato (chitarra e voce), Frank Coco (chitarra e voce) e l’ultima entrata, la bassista Zara Thustra che ha sostituito il dimissionario Paul Muppets. Con i B-Back la storia non cambia. Anzi si arricchisce di colori, così come suggerisce il titolo di questo terzo album. Se il debutto di “In Time!” era stato una sorpresa e il seguito di “Second Hand” un’altrettanto piacevole conferma, con “Experiment In Colour” il gruppo toscano dimostra di essere ormai un’istituzione del garage “made in Italy” del nuovo millennio. La nuova raccolta allestita dai B-Back è un perfetto campionario del Sixties-sound, delle sue innumerevoli sfaccettature, dei suoi strabilianti colori. In “Experiment In Color” si srotolano dodici brani, impeccabili per stile e precisione: dal riff impattivo dell’iniziale “Misunderstood” al groove cattivissimo di “Gin Fuzz”, arricchito dal Farfisa di Matteo Addobbo, dalla cover elettrizzante di “They Prefer Blondes” dei Banshees, oscura 60’s garage band a stelle-e-strisce, alla strepitosa magia chitarristica di “When I Love You”, passando per il British-sound molto beatlesiano di “Senior T.T.” sino all’avvolgente conclusione di “The Guitar That I Love”, anche qui con un azzeccatissimo arrangiamento di Farfisa. E allora non abbiate dubbi: tuffatevi nell’esplosione dei colori dei B-Back. Fate vostro questo disco, suonatelo a tutto volume, ballatelo alle vostre feste!!!
Autore: Roberto Calabrò