Non spenderemmo molte parole su janie Price aka Bird non ci avessimo avuto direttamente a che fare qualche tempo fa proprio qui a Napoli, prima per un concerto, poi per un’ospitalità promessa e concessa. Occasione della quale ricorderemo, e non per poco, anche le gentili fattezze della creatura, bella e fascinosa anziché no, oltre che sorprendentemente esuberante e un po’ maschiaccia in contrapposizione alla timidezza che dalla cover art di quest’album, e relativo sound, ci si attenderebbe.
Cronache che hanno poca rilevanza rispetto a “The Insides”, suo esordio scritto in Islanda (nuova mecca anche ispirativa?) e in uscita su quella che non va confusa con l’ultra-hardcore I Scream (la materia qui trattata è tutt’altra cosa, come si può facilmente intuire). Bird è un’onesta cantautrice che spazia dall’archetto di un violoncello a jazz vocals in frequente auge nel circuito londinese dei club. Ciò che ritroviamo in questo disco, detratta la componente jazz e aggiunta una chitarrina e qualche scarna battuta di arrangiamento.
Qualcuno lancia facili paragoni a Tori Amos o Rickie Lee Jones, e in effetti non si sbaglia, anzi, potremmo ulteriormente abbassare il mirino: la bionda Janie a più di un intrattemento leggero – easy – non ambisce (non pensiamo a beceri artistoidi radio-tv, però, pur se parliamo di pop). Forse ne è lei stessa la principale destinataria, in forma di mezzo grazie al quale girare il mondo spesata dai promoter e farsi offrire qualche birra dai club-manager. Oddio, provate a scutare nei suoi occhi chiari e ditemi se quella birra non gliela si offrirebbe comunque…
Autore: Bob Villani