di Woody Allen, con Naomi Watts, Josh Brolin, Anthony Hopkins, Antonio Banderas, Anna Friel, Freida Pinto, Ewen Bremner, Gemma Jones, Lucy Punch
Hopkins lascia la moglie per una sgualdrina, scusate, una escort; Naomi Watts in crisi col marito Josh Brolin s’infatua di Banderas. Brolin intanto spia la bella indiana di The Millionaire dalla finestra. E’ l’intreccio a cascata e con voce narrante di sempre, ma Woody Allen è un mago dostojeskiano degli effetti speciali su sceneggiatura. Sa raccontarcela con quattro ingredienti ammaliandoci ancora e ancora. Come quelle fiabe lette ai bambini la sera: per evitare di sciorinare quella della sera precedente si gioca un po’ con la trama e sono di nuovo attraenti.
Perciò non state col naso in su ad aspettare i fuochi d’artificio da “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” (titolo avvilente, meglio, al solito, l’originale You will meet dark tall stranger), godetevi piuttosto i diabolici lazzi da stregone del vecchio Allen. Quando pensi che la faccenda non possa che andare in una direzione, Woody fa un’inversione a U e rimescola il mazzo. Lo sa fare soltanto lui, con semplicità ed eleganza, come un taglio d’occhi di Modigliani. Nessun costrutto labirintico. Perciò, se è vero che il primo uomo (Anthony Hopkins) tornerà strisciando, banalmente, dalla ex, non altrettanto scontato è il girotondo drammatico della Watts e soprattutto del compagno, beone e romanziere a terra, prima esaltato e poi vilipeso dal fato (tema ricorrente nel Woody Allen escatologico degli anni zero). Un film di mezzo, piccolo cristallo da collezione come il precedente “Basta che funzioni”. Fate così: sistematelo in vetrina sotto i collier di diamanti – Vicky Cristina Barcelona, Match Point, e indietro a seguire – nell’attesa, breve, dei carati che brilleranno al prossimo lancio di dadi.
Autore: Alessandro Chetta