Da un locale di Manchester come band improvvisata, ai maggiori palchi europei come supporter degli Oasis. Tutto questo in meno di un anno. E’ il percorso che ha caratterizzato la carriera di Jonny Brown (chitarra e voce), Rick Less (basso) e Clarky (batteria), in arte Twisted Wheel. I tre ragazzi caricano ogni nota degli echi di Manchester, hanno uno humor strettamente inglese e sono cattivi quanto basta per dire le cose come stanno. Un successo ottenuto velocemente, quello dei Twisted Wheel, tanto veloce quanto lo è stata la loro capacità di mettersi in gioco: i sogni non si realizzano da soli, questo il trio di Manchester lo tiene sempre ben presente.
Tra un palco e l’altro gli abbiamo rivolto qualche domanda. Ecco un “botta e risposta” per conoscerli meglio.
Dal vostro primo concerto a Manchester, meno di un anno fa, ne avete fatta di strada. Raccontateci come tutto è cominciato…
Jonny suonava con Rick già da prima, in un gruppo chiamato the Children, poi ha iniziato con i concerti in acustico. Aveva una data fissata per uno show quando ci siamo messi insieme come band dopo una sola settimana di prove. Il concerto andò molto bene e allora abbiamo pensato di lavorare ufficialmente insieme. Abbiamo firmato con la Columbia solo un anno dopo.
Quanto pensate che la nuova tecnologia sia stata importante per arrivare al successo?Sarebbe stato lo stesso senza il supporto della rete?
Sarebbe stato difficile essere così largamente conosciuti in questo periodo senza il myspace. Offre la possibilità alla gente molto lontana da te di ascoltare la tua musica senza muoversi da casa.
E per quanto riguarda la fortuna?
Pensiamo che lavorare sodo sia molto più importante della fortuna. Se ce la metti tutta ce la farai.
Durante lo scorso anno avete condiviso il palco con una serie di nomi noti dello scenario musicale inglese…e adesso gli Oasis. Come vifa sentire tutto questo? Potevate immaginarlo a febbraio scorso?
E’ un onore per noi supportare i nostri eroi e il gruppo che riteniamo più influente sul nostro lavoro. Soltanto un anno fa questo era il nostro sogno più grande, e adesso ce l’abbiamo fatta.
Che cosa lega la vostra musica alla loro?
Per cominciare siamo anche noi di Manchester, ed la nostra musica è sincera ed energica.
Cosa dicono Liam e Noel di voi?
Che siamo una “boccata di aria fresca”.
L’NME ha definito Jonny come un “ragazzo che non conosce modestia”. Sembri molto più vicino al modo di fare dgli Oasis, piuttosto che a quello di fare musica…
Sono semplicemente fiducioso e credo molto in me stesso.
Da diverse interviste si evince facilmente che detestate essere paragonati agli Arctic Monkeys. Perché tutto questo fastidio?
Perché sono di Sheffield.
Quale pensate sia la cosa più importante da trasmettere con la vostra musica?
La libertà. La forte impronta punk che si percepisce dalle nostre canzoni, può essere interpretata come una nuova forma di ribellione, assolutamente.
Paragonati ad altri gruppi inglesi, sembrate essere meno coinvolti dal mondo della moda. E’ una scelta esplicita? Come vedete la connessione tra moda e musica?
Non c’è niente di male, se la musica resta ad occupare il primo posto. Non è che non ci interessiamo alla moda, ci siamo dentro, ma non aspiriamo a stare in equilibrio sulla vetta.
Siete spaventati dalla velocità che vi ha portato al successo?
No. Velocità o meno, il successo è così: o prendi al volo l’occasione o fallisci.
C’è qualcosa che come band non fareste mai?
Si: farci crescere le code di cavallo.
Qualcosa che farete?
Scatenare un incendio per una notte sola.
Twisted Wheel – Lucy The Castle live @ Wembley with Oasis
Autore: Olga Campofreda
www.myspace.com/thetwistedwheel