La Lain Records pubblicherà a febbario “I Knew Jeffrey Lee” il super progetto indie dei Circo Fantasma.
Il progetto nasce dall’idea di ripercorere la genesi di “I Knew buffalo Bill” che nel 1986 vide unirsi straordinarie incone indie, come Jeremy Gluck dei Barracudas, Rowland S. Howard dei Birthday Party, Nikki Sudden ed Epic Soundtracks di Swell Maps e Jacobites, e Jeffrey Lee Pierce dei Gun Club, in uno studio nella campagna inglese per registrare quello che sarebbe divenuto un album leggendario,
definito un vero capolavorodi uno dei primi “supergruppi” indipendenti della storia del rock.
“I Knew Jeffrey Lee” rappresenta l’esplorazione interiore di una scena mitica assolutamente virtuale, creata a misura dell’immaginario collettivo della band, per rievocare il fantasma di una sola delle innumerevoli scintille all’origine della propria storia musicale. Un omaggio a un’atmosfera musicale nella quale si possono inserire gruppi come Bad Seeds, Einstuerzende Neubaten, Hugo Race, This Immortal Souls, Birthday Party, Crime And City Solution, Nikki Sudden e Rowland S. Howard. Veri eredi dell’atteggiamento riassunto nella più abusata tra le parole chiave della musica moderna: il BLUES. Quello musicalmente fuori dalle canoniche 12 battute, il BLUES grammaticalmente scorretto ma anche l’unico BLUES probabilmente ancora possibile.
Così 20 anni dopo Il Circo Fantasma si è ritrovato in studio con quest’idea e dopo un’accurata scelta dei brani, un grande lavoro di arrangiamento, prove, contatti, registrazioni… è arrivato a prendere coscienza di quanto mancasse ancora quel ‘qualcosa in più’ che solo delle anime affini potevano aggiungere, al di là della bontà del materiale già inciso. E così il vento favorevole che aveva cominciato a sospingerli dall’incontro con un personaggio chiave quale AMAURY CAMBUZAT (leader degli Ulan Bator), si è trasformato in uragano nel momento in cui NIKKI SUDDEN in persona si è presentato in studio per cesellare la pietra che fino ad allora il Circo Fantasma aveva lavorato in solitudine. Da allora tutto è cambiato: STEVE WYNN e LINDA PITMON hanno regalato chitarre desertiche e ritmiche di frontiera, EMIDIO CLEMENTI (El Muniria), MANUEL AGNELLI (Afterhours) e MAURO ERMANNO GIOVANARDI (La Crus) hanno messo a disposizione il loro talento, nuove idee e nuovi stimoli. Inoltre si sono raccolti i contributi sonori di pregevoli musicisti che hanno saputo dare vita nuova alla materia. Le ritmiche eleganti di EUGENIO MERICO (YoYoMundi), il travolgente pulsare di MATTEO DAINESE e MANUEL FABBRO (Ulan Bator), il raffinato contrabbasso di MASSIMO LAGANÀ (Vallanzaska), l’approccio gospel-noir di JEAN-CHARLES VERSARI (Les Hurleurs), la tecnica di ANDREA ALOISI (Sulutumana), le ‘radici’ di CESARE BASILE, le eteree chitarre di LORENZO CORTI (Musical Buzzino), l’essenzialità sperimentale di GIOVANNI FERRARIO (Micevice), l’arditezza acustica di CARMELO PIPITONE (Marta Sui Tubi) e l’impeccabile, appassionata regia di AMAURY CAMBUZAT.
Autore: red.
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