Non è assolutamente capace di stare con le mani in mano David Pajo, aka Papa M(o Aerial M, a seconda dei casi). Terminata l’avventura con l’estemporaneo progetto Zwan del pelato Billy Corgan, il musicista americano ha trovato il tempo per metter ordine al suo archivio musicale, andando a recuperare singoli di svariata provenienza ed intestati alle due sigle di cui sopra. Come era facile prevedere, allora, non c’è un vero e proprio filo conduttore che leghi i pezzi che compongono la tracklist. Più che altro, tutte le esperienze accumulate dal nostro nel corso degli anni(Slint, Will Oldham, Stereolab, Royal Trux, For Carnation, Matmos, Palace, ecc) vengono centrifugate e proposte sotto altre spoglie. Trattasi perlopiù di strumentali che riportano, inevitabilmente in auge l’espressione “post-rock”, intesa nel senso più ampio del termine. Non mancano, però, deviazioni nel campo del elettronica minimale o estemporanei pezzi cyber-country, che rivelano come il nostro uomo sia un dotato polistrumentista e, all’occorrenza, monocorde cantante(troppo “Oldham style” per quanto mi riguarda). Massimo rispetto davanti a mr Pajo ma io, francamente,digerisco a stento settantotto minuti così concepiti. Questione unicamente di gusti.
Autore: LucaMauro Assante