Al Festival Cinema Ritrovato, in genere si arriva dopo un lungo e spesso estenuante lavoro di ricerca, frutto della voglia di penetrare le origini della settima arte e carpirne i fondamenti, analizzarne l’evoluzione del linguaggio e delle forme espressive, osservarne, in nuce, le tecnicità. Si arriva lì, a due passi dalla Torre degli Asinelli, perché innamorati del cinema “tutto” e affascinati dai suoi primi passi: muti, ricchi di estro e ingegnosità, appassionanti, terrorizzanti, talvolta estenuanti eppure, sempre, capaci di affascinare e irretire lo spettatore costringendolo davanti allo schermo.
La kermesse emiliana, ribattezzata il “paradiso dei cinefili” dal suo direttore artistico, Peter von Bragh, da ventotto anni riporta alla luce capolavori dimenticati, ritrovati, e talvolta proprio frutto delle operazioni di restauro della mitica Cineteca di Bologna di cui il festival è figlio.
Ad essa è affidato il delicato compito di ricostruire l’intera opera di Charlie Chaplin: dalla digitalizzazione e catalogazione dell’archivio cartaceo del cineasta al complesso restauro della sua opera cinematografica. Un lavoro minuzioso, voluto dagli eredi, che è interamente eseguito a Bologna.
La Dotta ha dedicato al cineasta inglese e ai cent’anni della sua maschera, Charlot, una tre giorni di eventi e conferenze internazionali e un convegno, organizzato in collaborazione con l’Associazione Chaplin/Roy Export, che ha preceduto l’inizio del festival Cinema Ritrovato in programma da oggi, 28 giugno, fino al 3 luglio.
FESTIVAL CINEMA RITROVATO Trecentosessanta le pellicole proposte, per una maratona che per otto giorni porterà in rassegna la storia del cinema, dagli albori del 1895 alle opere più attuali. I film, tutti sottotitolati in italiano e inglese, saranno proiettati in tre sale cinematografiche (Cinema Lumière, Cinema Arlecchino, Cinema Jolly ) oltre che nel meraviglioso teatro all’aperto di Piazza Maggiore e nel cortile della Cineteca in piazzetta Pasolini (le due location all’aperto ospiteranno esclusivamente le proiezioni serali).
FIFTIES Insieme a Chaplin la farà da padrone James Dean, protagonista della sezione “trilogia restaurata” che lo vedrà riapparire in tre perle del cinema americano degli anni ’50: «La valle dell’Eden» di Elia Kazan, «Gioventù bruciata» di Nicholas Ray e «Il gigante» di George Stevens. Direttamente giunte dai fifties altre due rassegne, la prima dedicata all’età d’oro del cinema indiano; la seconda alla commedia a episodi italiana. Dagli anni del “baby boom” anche alcuni raffinati peplum (film storici di ambientazione storica), film d’avventura e due stravaganti horror firmati da Riccardo Freda. Imperdibile la retrospettiva sulla nouvelle vague polacca, sviluppatasi proprio a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’60, e i primi film sonori giapponesi di cui saranno in particolare proposte opere di Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi.
OMAGGI Rassegne personali saranno dedicate oltre che a Freda, maestro dei generi popolari; a William Wellman, autore americano che ha lavorato a cavallo tra il periodo del muto e il sonoro e Germaine Dulac, femminista ed esponente dell’avanguardia francese all’inizio degli anni ’20.
INCONTRI La manifestazione offrirà anche suggestivi incontri con registi, workshop e tavole rotonde. Aprirà la kermesse, il 28 giugno alle 14.30 il dialogo tra Peter von Bagh e il regista e presidente della Cinémathèque française, Costantin Costa-Gavras. Martedì 1° luglio, alle ore 16.15 presso la Sala Scorsese della Cineteca di Bologna, sarà invece la volta dell’incontro tra Emiliano Morreale (curatore), Goffredo Fofi (critico) e Pierre Rissient (critico e animatore culturale).
Imperdibili anche le sezioni dedicate ai documentari (in programma l’ultimo lavoro di Martin Scorsese, «The New York Review of Books», l’intervista a Saldor Allende di Roberto Rossellini e insieme al lavoro sull’utopia socialista di von Bagh) e ai film anti-hitleriani più famosi della storia, da «My Crimes After Mein Kampf» di Alexander Ryder del 1939 a «The Hitler Gang» di John Farrow del 1944.
CINECONCERTI L’appuntamento più affascinante resta quello dei cineconcerti dove alcuni capolavori del cinema muto saranno musicati dal vivo: il primo luglio in Piazza Maggiore l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna accompagnerà dal vivo «La vedova allegra» (1925) di Eric von Stroheim; mentre il 4 luglio al Teatro Comunale sarà la volta di «Cabiria» (1914) di Giovanni Pastrone, capolavoro assoluto della storia del cinema nazionale.
Per maggiori informazioni: http://www.cinetecadibologna.it/cinemaritrovato2014
autore: Michela Aprea