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Special: Nirvana, celebrazione con una deluxe edition – vent’anni fa nasceva l’album “Nevermind”

di Redazione
16 Dicembre 2013
in Speciali
Tempo di lettura: 11 minuti
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Il 27 settembre prossimo la Universal pubblicherà una limited-edition – in versione Super Deluxe – dell’album che ha fatto la storia della musica dell’ultimo ventennio: Nevermind conterrà versioni demo registrate dal produttore Butch Vig presso lo Smart Studios in Madison, WI, in più versioni “inedite” dei brani “Smells Like Teen Spirit,” “Comes as You Are,” e “On a Plain”, saranno incluse anche registrazioni fatte alla BBC radio e un Dvd con un live del 1991 al Paramount Theatre in Seattle. L’ original version di Nevermind fu missato da Andy Wallace.

Sono passati vent’anni dall’uscita di Nevermind, un evento che, non solo ha cambiato la storia del rock, ma ha definito l’immaginario collettivo di una generazione. La generazione di chi agli inizi degli anni ‘90 si trovava ad avere intorno ai vent’anni. Quella che, sulla scia del romanzo cult di David Coupland, fu ribattezzata Generazione X.
Nel 1991 i Nirvana erano soltanto tre ragazzi di Seattle, con all’attivo un promettente album d’esordio come Bleach. Promotori di un suono che univa hard rock e spigolosi ritmi punk. < <Il punk è libertà musicale. E’ dire, fare, suonare ciò che vuoi. Nirvana significa libertà dal dolore e dalla sofferenza del mondo esterno ed è quello che si avvicina di più alla mia definizione di punk-rock. Il punk-rock per me significa libertà. L’unico problema che ho avuto con i protagonisti del punk-rock è il loro totale rifiuto della sacralità. Trovo poche cose sacre, come la superiorità del contributo offerto da donne e neri all’arte. Il punk-rock è libertà. L’espressione e il diritto di esprimersi è vitale. Tutti possono essere artisti>>(Kurt Cobain).
“Bleach”, pubblicato nel 1989 dalla Sub Pop, era stato autoprodotto con poco più 600$, ma aveva ottenuto un buon successo vendendo 35.000 copie. Non male per un album grezzo e abrasivo in cui i brani esprimevano la difficoltà di adattamento alla vita adulta. La musica dei Nirvana trovava ispirazione nell’esperienza personale del leader Cobain, un ragazzo difficile e vulnerabile, nato il 20 febbraio 1967 ad Aberdeen nello stato di Washington.
Kurt Cobain aveva sperimentato nella sua infanzia e giovinezza una serie di traumi terribili che lo avrebbero segnato per il resto della sua breve vita. Da bambino per la sua iperattività era stato sottoposto ad una cura a base di Ritalin.
Dopo il divorzio tra i genitori si era ritrovato sballottato tra case di parenti e di conoscenti. Nel 1985, per la rottura di ogni legame con la famiglia, era finito a vivere sotto il ponte che congiungeva Aberdeen a Cosmopolis. Il brano Something In The Way, ricompreso in “Nevermind”, si riferiva proprio a questa esperienza: < <Underneath the bridge/ The tarp has sprung a leak/ And the animals I’ve trapped/ Have all become my pets/ And I’m living off of grass/ And the drippings from the ceiling/ But it’s ok to eat fish/ Cause they haven’t any feelings/ Something in the way>>.

A tutto questo si sommò la precoce assunzione di qualsiasi tipo di droga. La prima fu il Percodan, un analgesico derivato dall’oppio, che riusciva a mitigare la sua rabbia. < <Per qualche ragione me ne vergognavo. Mi vergognavo dei miei genitori. Non riuscivo più a guardare in faccia alcuni dei miei compagni di scuola perché desideravo disperatamente avere una famiglia normale. Mamma, papà. Volevo quel tipo di sicurezza, e lo rinfacciai ai miei genitori per parecchi anni. Credo che ci sia un quadro universale dei danni psicologici che tutti quelli della mia età hanno subito. Mi sono accorto che tutti nei primi vent’anni hanno subito danni da parte dei genitori. Ogni genitore ha fatto lo stesso errore. Non so esattamente quale sia, ma la mia storia è perfettamente uguale a quella del 90% della gente della mia età. I genitori erano terrorizzati, fumavano erba durante tutti gli anni della scuola, sono cresciuti durante il periodo di una pesante minaccia comunista e tutti pensavano di morire in una guerra nucleare. La violenza si diffondeva sempre più nella società e tutti reagivano allo stesso modo. [..] Ne sono certo, ho dentro di me così tanta rabbia verso la società che sicuramente avrei comunque cercato questa musica >> (Kurt Cobain).
Tutto questo rende l’idea di come la musica della band fosse di, per e su una generazione interamente nuova di giovani. Ad esempio Il titolo dell’album era stato ispirazione da una campagna contro l’AIDS in cui Kurt Cobain e Krist Novoselic si erano imbattuti a San Francisco. Vi erano manifesti che consigliavano di lavare gli aghi delle siringhe con la candeggina (bleach) per uccidere il virus della malattia e un tipo vestito da bottiglia di candeggina andava in giro per le strade a distribuirne i flaconi.
A distanza di due anni dal debutto, Cobain e Novoselic cominciarono a pensare di poter andare oltre i confini della scena underground. I due erano stati particolarmente colpiti dal passaggio alla Geffen dei Sonic Youth. L’evento contribuì senza dubbio a cambiare in molti la percezione del passaggio da una etichetta indie ad una major, mostrando come potesse rappresentare un’opportunità non solo un limite. D’altro canto i Nirvana avevano iniziato il proprio percorso musicale ispirandosi molto ai Sonic e ne erano stati anche gruppo di supporto durante un tour..
Cobain e Novoselic decisero di tentare quella strada. Ingaggiato alla batteria Dave Grohl al posto di Chad Channing, il gruppo si affidò per la promozione presso le major alla Gold Mountain Management, l’agenzia che curava proprio i Sonic Youth. Fu quindi abbastanza naturale se non scontata la firma per la Geffen che avvenne nell’aprile del 1991.
< <La Geffen ci sembrava proprio la scelta giusta mentre non sarebbe stato lo stesso, per esempio, con case discografiche come la Capitol, che sono zeppe di dinosauri: in un ambiente del genere non avevamo la minima idea di quello che noi facevamo, né da dove venissimo>>(Krist Novoselic).
Il contratto riconosceva ai Nirvana i pieni diritti sulla musica oltre ad un anticipo di 287.000 $ per l’incisione del nuovo album. Alla Sub Pop andarono 75.000 $ oltre ad una percentuale sulle vendite, cosa che contribuì non poco a risollevare le sorti dell’etichetta.

Il 2 maggio Cobain, Novoselic e Grohl si trasferirono a Oakwood California per registrare, con Butch Vig, presso i Sound City Studios. Nevermind usciva il 24 settembre con una foto in copertina che ritraeva un bambino di 4 mesi mentre nuota sott’acqua al’inseguimento di una banconota. L’idea era venuta a Cobain e Grohl dopo avere visto un documentario sul parto. Ai due sembrò l’immagine appropriate per simboleggiare quel misto di poesia e rabbia che pervadeva i diversi episodi dell’album.
La canzone che apriva le danze era Smell like teen spirit. Quattro accordi, chitarra e la batteria che davano vita ad uno sfogo di dolore e frustrazione: < >.
Il brano era sostanzialmente una reazione sarcastica all’idea di fare effettivamente una rivoluzione. Per Cobain infatti il conflitto restava per lo più idealizzato, inibito dallo scetticismo, dall’atteggiamento amaro nei confronti della vita e dall’indolenza dei suoi coetanei. Simon Reynolds scrisse nella sua recensione su Melody Maker come Smell like teen spirit potesse essere considerata alla stregua di Anarchy in the UK della Generazione X.
L’ispirazione per il titolo venne da una frase (Kurt smells like teen spirit) scritta da Kathleen Hanna delle Bikini Kill sul muro della casa di Cobain. Kathleen, dopo una serata all’insegna del divertimento, voleva prenderlo in giro l’amico. La frase ricalcava lo slogan di un profumo per adolescenti (Teen Spirit), ma Cobain la lesse come un complimento pensando si riferisse al non essere soggiogato dagli schemi degli adulti, e quindi all’essere pervaso ancora di spirito giovanile. Il singolo venne trasmesso per la prima volta alla radio il 27 agosto e posto in vendita due settimane e il brano cominciò a sentirsi ovunque: < <Di tanto in tanto una canzone è così potente e in questo caso loro non avevano soltanto una canzone potente. Si combinava con un’immagine che aveva molto fascino, con una sottocultura>>.(Danny Goldberg, Gold Mountain Management).
All’inizio alla Geffen nessuno immaginava di avere tra le mani il disco rock più importante del decennio. I responsabili si limitavano a pensare che potesse essere un album underground di successo. L’obiettivo dichiarato era di raggiungere le 250.000 copie vendute, per poter eguagliare Goo l’esordio dei Sonic Youth, ma la storia andò diversamente. Nei negozi all’inizio ne furono distribuite 46.251 copie. La casa discografica che aveva investito nell’operazione 550.000 dollari, guadagnò alla fine ben più di 50 milioni. L’album scalò le classifiche di Billboard in maniera inarrestabile. Il 12 ottobre era al 144° posto, ma il 2 novembre era già salito al 35°, per arrivare fino al 4° e rimanere nelle prime posizioni per tutto dicembre.

L’11 gennaio Nevermind raggiunse il primo posto, estromettendo Dangerous di Michael Jackson, confermando come i Nirvana fossero dotati di un talento melodico nettamente superiore alle altre band in circolazione.
La distribuzione da parte di una major rappresentò certamente una leva in più per farsi largo tra il pubblico. In quegli anni infatti il grunge si era scavato una nicchia nel pubblico giovanile, tuttavia la maggior parte delle persone trovava difficoltà nel reperire i dischi nei negozi. Tutto questo però non è sufficiente a spiegare il successo. Il primo canale che veicolò Nevermind fu infatti l’incessante passaparola che si scatenò nei campus universitari.
L’album era uscito in quel periodo dell’anno in cui le radio dei college erano freneticamente impegnate nella ricerca di nuovo materiale per i loro palinsesti. Fino ad allora l’alt-rock era ascoltato essenzialmente all’interno di quel circuito radiofonico, animato in prima persona da studenti.
Parte dell’entusiasmo era l’entusiasmo stesso, era passato molto tempo da quando un gruppo rock aveva definito un momento. I Nirvana e il grunge nel suo complesso rappresentarono la reazione più radicale della periferia americana alla falsa immagine del benessere americano. C’era una nuova generazione di giovani, che usciva dagli anni del reaganismo e dalla guerra fredda, solo per essere proiettata di lì a poco nel conflitto con l’Iraq. Una generazione, impegnata in occupazioni ignobili e precarie, senza stimoli per il futuro, che stava vedendo svanire il sogno americano. In una società in cui il divario tra le speranze e ciò che ci si poteva realisticamente aspettare dalla vita era percepito come incolmabile non ci poteva meravigliare quindi se un gruppo con una pulsione viscerale raggiungeva il successo. C’era tutto questo nell’aria e i Nirvana seppero trasformarlo in una musica corrosiva e antagonista, rinnovando il potere insito nel rock di riflettere la realtà e i suoi cambiamenti.

Quella generazione era in attesa di qualcuno in grado di esprimere un sentire comune e la voce di Cobain era uno spontaneo urlo d’angoscia. Era un malessere senza più codici ideologici né sociali, era un’energia che non poteva trovare collocazione e che quindi si ritorceva su sé stessa diventando depressa o autodistruttiva. Era la speranza negata per un mondo migliore per chi era cresciuto in un limbo nel quale si era persa la capacità di lottare. Non era una rielaborazione del passato, né gettava uno sguardo sul futuro. Era il suono del presente. Era così sfrontato, energico e vitale che richiedeva un’adesione istintiva e immediata. Kurt Cobain fu la prima vera rockstar che quei giovani poterono rivendicare come propria.
Un altro elemento del successo si deve certamente alla potenza visiva del video di Smell like teen spirit e alla diffusione quasi ossessiva realizzata da MTV.
La realizzazione del video essere presa ad esempio della felice commistione tra spontaneità e pianificazione che caratterizzò la realizzazione di Nevermind. Parteciparono al video infatti dei veri fan della band. L’idea era quella di simulare una specie di tumulto all’interno di una ambientazione studentesca. Le riprese non andarono tuttavia lisce, non vi era una piena condivisione del soggetto di partenza da parte del regista e della band. Alla fine i ragazzi erano così stanchi e insofferenti per come stavano andando le cose che, al momento di girare, vennero presi da veri e propri momenti di isteria, mostrandosi distruttivi sul serio.
La scena della ribellione fu alla fine quasi realistica con la sola aggiunta del primo piano di Cobain in fase di montaggio.

Poche band hanno avuto un impatto più immediato e tangibile sul panorama musicale contemporaneo. Nel giro di pochi mesi il mondo scopriva la scena di Seattle e si trovava a fare i conti col grunge. Nevermind sarebbe diventato una scomoda pietra di paragone, centinaia di gruppi iniziarono a suonare come i Nirvana, mentre tutte le radio furono invase da canzoni grezze, realiste e a loro modo visionarie, gonfie d’una rabbia che non s’ascoltava da anni. I Nirvana e con loro Pearl Jam, Soundgarden e Alice In Chains, Stone Temple Pilots e Mudhoney poterono rinegoziare il ruolo della rock all’interno dello show business, avendo dalla loro un’arma efficacissima: il successo commerciale.
In un momento in cui l’industria musicale promuoveva, in una sorta di competizione di basso livello, il ribellismo di facciata di gruppi come i Guns ‘n’ Roses, comprare Nevermind rappresentò per il pubblico una boccata d’ossigeno.
Una estrema forma di ribellione verso la musica anestetizzante sia nella sua versione pop come in quella heavy metal. < <C’era una situazione bizzarra, un vuoto nel rock. Se guardavi alla Top Ten dell’anno precedente, c’era stato raramente qualcosa che fosse davvero rock, eccetto per qualche merda heavy metal che non aveva nulla a che fare con il rock. Quando venne fuori la nostra musica, penso che ci fu una combinazione di ragazzi emarginati, sballati, ubriaconi che vedevano un gruppo di altri ragazzi emarginati suonare della musica che li faceva apparire incazzati. E le canzoni erano buone, orecchiabili e semplici e Kurt aveva una gran voce […] Non stavamo assumendo nessuna posa e non stavamo cercando di essere qualcosa che non eravamo. Era una cosa semplice: prendi della buona musica e delle persone che hanno un aspetto normale, proprio come Bruce Springsteen che riesce a riempire ogni arena perché appare come un qualsiasi fottuto operaio. Penso che il tutto avesse a che fare con qualcosa del genere probabilmente. Persone che vedono persone normali e le apprezzano>>(Dave Grohl).
Per tutto questo Kurt Cobain pagò alla fine un prezzo altissimo. L’America bigotta e perbenista mise, senza pietà, la sua vita sotto i riflettori. Inseguito da un destino che forse era già scritto nelle vicende dolorose della sua vita, Cobain preferì morire invece che vivere. Devastato dalle droghe, dal fallimento della sua relazione con Courtney Love, dal suo sentirsi inadeguato come genitore. Spaventato da un successo planetario e dall’idea che qualcuno potesse pensare a lui, smarrito e impotente più di tutti, come ad un esempio da seguire. Aveva appena 27 anni l’8 aprile del 1994 quando arrivò ad infilarsi la canna di un fucile in bocca. Pochi avevano compreso fino in fondo il disagio e la sofferenza esistenziale che laceravano quell’anima: < <Ho perso la gioia di vivere. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare tutto questo. Da anni ho perso il gusto della vita e non posso continuare ad ingannare tutti. Il peggior crimine è l’inganno….Ho bisogno di essere un po’ stordito per ritrovare l’entusiasmo che avevo da bambino….Anche la mia musica non è più sincera…ma ricordate è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente>>. Il suo corpo fu trovato da una donna delle pulizie qualche giorno dopo.

Questa la tracklist del cofanetto “Nevermind Deluxe Edition”:

CD 1

Original album:

‘Smells like teen spirit’
‘In bloom’
‘Come as you are’
‘Breed’
‘Lithium’
‘Polly’
‘Territorial pissings’
‘Drain you’
‘Lounge act’
‘Stay away’
‘On a plain’
‘Something in the way’

The B-Sides:

‘Even in his youth’
‘Aneurysm’
‘Curmudgeon’
‘D-7′ (dal vivo alla BBC)
‘Been a son’ (live)
‘School’ (live)
‘Drain you’ (live)
‘Sliver’ (live)
‘Polly’ (live)

CD 2

The Smart Studio Sessions:

‘In bloom’ (inedito)
‘Immodium’ (‘Breed’ – inedito)
‘Lithium’ (inedito)
‘Polly’ (mix inedito)
‘Pay to play’
‘Here she comes now’
‘Dive’ (inedito)
‘Sappy’ (inedito)

The Boombox Rehearsals:

‘Smells like teen spirit’
‘Verse chorus verse’ (inedito)
‘Territorial pissings’ (inedito)
‘Lounge act’ (inedito)
‘Come as you are’
‘Old age’ (inedito)
‘Something in the way’ (inedito)
‘On a plain’ (inedito)

BBC Sessions:

‘Drain you’ (inedito)
‘Something in the way’ (inedito)

CD 3

The Devonshire Mixes:

‘Smells like teen spirit’
‘In bloom’
‘Come as you are’
‘Breed’
‘Lithium’
‘Territorial pissings’
‘Drain you’
‘Lounge act’
‘Stay away’
‘On a plain’
‘Something in the way’

CD 4

Live At The Paramount Theatre:

‘Jesus doesn’t want me for a sunbeam’
‘Aneurysm’
‘Drain you’
‘School’
‘Floyd the barber’
‘Smells like teen spirit’
‘About a girl’
‘Polly’
‘Breed’
‘Sliver’
‘Love buzz’
‘Lithium’
‘Been a son’
‘Negative creep’
‘On a plain’
‘Blew’
‘Rape me’
‘Territorial pissings’
‘Endless, nameless’

DVD

Live At The Paramount Theatre:

‘Jesus doesn’t want me for a sunbeam’
‘Aneurysm’
‘Drain you’
‘School’
‘Floyd the barber’
‘Smells like teen spirit’
‘About a girl’
‘Polly’
‘Breed’
‘Sliver’
‘Love buzz’
‘Lithium’
‘Been a son’
‘Negative creep’
‘On a plain’
‘Blew’
‘Rape me’
‘Territorial pissings’
‘Endless, nameless’

Music Videos:

‘Smells like teen spirit’
‘Come as you are’
‘Lithium’
‘In bloom’

Autore: Alfredo Amodeo
www.nirvana.com

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