Sono ormai quindici anni che Richard Youngs colleziona, tra le sue realizzazioni, dischi dalle svariate tentazioni musicali. E’ tra i compositori più fertili della cultura musicale inglese degli ultimi anni vantando un repertorio che si espande dalla composizione impro-minimalista delle prime uscite, maturate di volta in volta da sperimentazioni e sovrapposizioni di stili a volte anche demenziali o cacofoniche, fino ad arrivare alle ristrettezze stilistiche della creazione cantautorale di cui “Autumn Response” ne è una nuova versione dopo l’ottima riuscita del precedente “The Naive Shaman”.
Nove tracce che colgono l’autore in stato di grazia, colpito dal una ventata creativa sviluppata attraverso il ricordo della adolescenza perduta, raccontata in-direttamente dalla voce filtrata ed accompagnata da delay, quasi ad affermarne la convinzione per chi ne fa utilizzo nella riproduzione. Difficilmente, almeno per quanto se ne avvede, le policrome trame acustiche dei brani, tracciati dalla tecnica chitarristica esemplare, prendono il sopravvento sul altre conservando così la genuinità e l’innocenza necessaria, quasi che l’autore non ne avesse voluto affidare la definizione al sentimento che ogni ascoltatore ne sortisce. Una affermazione, raggiunta da Richard Youngs anche per quest’album che definire imperdibile potrebbe risultare inflazionata, ma a volte bisogna pur dichiarar Verità!!
Autore: g.ancora