Rincorrono i tempi e le stagioni passate in “The Four Walls”, quando alcune bands indipendenti, Human League, Wire, Pet Shop Boys fino a Spacemen 3; sfruttando gli interessantissimi sviluppi ottenuti dalla musica colta e di ricerca sul finire degli anni 70’ e il rinato interesse delle etichette per le piccole produzioni ed alternative al mainstream, seppero realizzare opere e rimmettere in moto i meccanismi creativi di intere generazioni sotto la formula ormai riconosciuta della new wave.
Qui riproposta ancora una volta dagli argentini Marco Chloca ed Alejandro Cohen, passati a L.A. nel 96’, ed alla loro quinta uscita, seguito del riconosciuto “ Unithematic” arrivato finanche ad una nomination per il La Weekly Music Award 2001, premio riconosciuto dal giornale musicale della città degli angeli alla bands emergenti.
Si diceva di new wave in apertura e che di che altro si potrebbe scrivere ascoltando le canzoni e gli arrangiamenti profusi per esempio in “Never Now”, dove addirittura la voce rifacendo il verso al Colin Newman di “The Ideal Copy” si fa eterea ed incalzante seguendo perfettamente i passaggi filmati prodotti dalle tastiere ed esattamente riprodotti. Non mancano episodi di battente attualita, come la traccia n° 4 “A Simple Though” oppure ascoltando “Even When You Sleep” dalle moderne architetture elettroniche ispirate piuttosto ai nipotini di quelli di cui sopra. Ma i due sudamercani si superano rischiando il plagio nell’ultima traccia “Chained To Always Changing” riprodotta pari pari dal genio e dalla creativita visionaria degli Spaceman 3.
Autore: g.ancora