Quei maledetti di Bush, Berlusconi, Aznar e Blair sono riusciti nel loro intento di tagliare in due tronconi netti la nostra società: da una parte la classe operaia e lavoratrice e dall’altra la vera mondezza: banchieri, auto blu, signore impellicciate e perbeniste. Questo il messaggio essenziale, scarno ma efficacissimo di “Amore e odio”, l’ultimo ed ottimo Cd del combo di carpentieri-ska-punk romani. La BB è tornata alla base, dopo aver viaggiato sia metaforicamente che realmente tra Europa ed America Latina con il progetto del precedente “Asì es mi vida”.
La situazione internazionale deve aver fatto decidere alla BB che il momento di adagiarsi sulle belle canzoni internazionali di lotta del passato è terminato e, che è ora di tornare in strada a lottare ed a manifestare tutta la loro rabbia. Seconda la BB l’amore è per i diseredati, gli operai, le prostitute e tutti gli sfruttati, l’odio è per tutti gli altri, G8, militari e potenti. In “Amore e odio” la BB non sbaglia un colpo, non eccedendo mai in slogan enfatici, manifestando la furia attraverso dei rabbiosi ska-punk nei quali si è fieri di stare “dalla parte del torto” (“Scelgo”, Partirò per Bologna”).
Gli eroi della BB sono coloro che lavorano davvero per 40 ore settimanali, come i muratori de “La banda dei cavò” e proprio perché i potenti abbiano cercato in questi ultimi anni di sventrare e di indebolire la classe lavoratrice la BB canta con fierezza una inaspettata e commovente omaggio a Leo Ferrè in “La classe ouvriere”. L’altro splendido omaggio è per il punk clashiano nella “Festa si lucha tamdien” che riempie l’anima. “Amore e odio” è un Cd necessario perché aiuta a resistere e a non vergognarsi, ma a rivendicare e ad essere fiero della propria condizione di vero lavoratore.
Autore: Vittorio Lannutti