Primo giorno di primavera, 21 marzo, e i Perturbazione suonano nella loro città dopo il successo sanremese e un tour che li ha fatti girare mezza Italia.
Tommy e gli altri si fermano all’Hiroshima Mon Amour. Un locale strapieno di amici, fan , appassionati, nuovi curiosi.
I Perturbazione sono: Tommaso Cerasuolo (voce), Elena Diana (violoncello), Alex Baracco (basso), Rossano Lo Mele (batteria), Cristiano Lo Mele (chitarra), Gigi Giancursi (chitarra). Sei musicisti impegnati da anni ( inizio anni 90) a portare in Italia un’espressione bella e vivace della musica indipendente ben ancorata nelle radici alla musica d’autore italiana. Quest’anno è arrivata la notorietà anche presso un pubblico più popolare, che non li conosceva prima. La vetrina di Sanremo ha creato curiosità e interesse e ha dato alla bando il successo che meritavano e, forse, una nuova spinta. Ma lo stesso successo non sembra averli cambiati, se non rendendoli visibilmente più entusiasti del loro progetto e della loro musica. E alla Musica dedicano il loro ultimo album Musica X.
Un breve accenno al Festival, qualche timido ringraziamento, e danno il via alla perfomance. Dal vivo sono davvero bravi, Tommaso tiene benissimo il palco. E’ sorridente, coinvolge, balla. L’empatia che si crea con il pubblico è davvero magica. Siamo tutti presissimi e mi accorgo di sorridere incondizionatamente.
Del 2002, l’anno di “ In Circolo”, il mio primo concerto, sotto il sole cocente di un luglio napoletano (Neapolis Festival). Agosto e il Senso della Vite, primi singoli di successo, li suona oggi, entrambi, dopo tanto tempo. Ad Agosto riserva il primo bis.
I Perturbazione ripercorrono tutta la loro storia discografica. Aprono con “Chitticapisce”, dall’ultimo album. Un’esplosione di allegria, luci e colori, che continua con “Mondo Tempesta”, “Buongiorno Buonafortuna” , “Battiti per minuto”, “Se mi scrivi” “Mi piacerebbe”. E poi è la volta di “Questa è Sparta”, che nell’album vede una collaborazione con I Cani.
Il pubblico canta e balla, l’atmosfera è molto bella. Spazio anche alle ballate romantiche, “Del nostro tempo rubato”, “I baci vietati”.
Cantano i due successi sanremesi “l’Unica” e “l’Italia vista dal bar”. L’Unica ben due volte. Il tempo vola, suonano due ore tutte. Due bis. Mi emoziono molto con “Portami via di qua sto male”, cover di Get me away from here I’m dying dei Belle& Sebastian, mentre con Let’s Spent the night together dei Rolling Stone ci salutano e augurano la buonanotte tra milioni di applausi.
Sono affiatati sul palco, maturi, sanno bene dove andare.
Con l’ultimo album il registro è decisamente cambiato, ma resta la loro impronta forte e riconoscibile: melodie efficaci, testi intensi e concreti. E la semplicità nel descrivere la vita reale e i sentimenti. Di emozionare con la bellezza e parole che arrivano al cuore. Che divertono e commuovono, a seconda. Ma tutto con grande spensieratezza e leggerezza. E ci lasciano con bei pensieri in testa ed un messaggio: di guardare la bellezza delle cose, perché è primavera, siamo vivi e abbiamo una vita davanti.
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autore: Sara Ferraiolo