Celebre per le collaborazioni con Iggy Pop, Nick Cave, Warren Ellis, Debbie Harry e Mark Lannegan, John Parish, Chris Eckman (Dirtmusic), Hugo Race, Pascal Humbert e Bertand Cantat (Détroit), Andrea Schroeder … Catherine Graindorge ha portato la sua musica dal vivo, la sera del 20 febbraio 2024, all’Auditorium Novecento di Napoli, per un concerto targato Rockalvi Festival, Auditorium Novecento e Main Out.
La serata si apre con lo showcase dei napoletani LËV che per l’occasione presentano l’Ep di debutto (pubblicato da I Make records/XXXV) dal titolo “L’invasione delle entità polinominali”. Il quintetto è dedito da un trip hop evoluto che dal vivo ha una connotazione rock. Mezz’ora di apnea musicale che ci riporta ai fasti degli anni 90 – inizio anni duemila. Nei brani dei LËV ci trovate Portishead, sia in versione acustica che elettronica, una certa vena dark riflessiva, con testi in inglese, francese e portoghese, oltre che in italiano; e suoni ricercati di synth-wave di un primissimo Brian Eno.
Poi è la volta della Graindorge accompagnata dalle “tastiere” di Simon Ho, abile nel tessere sfondi tesi e solidi. Catherine ha espresso con intensità la sua essenza, imprigionando e liberando le tensioni dei suoi due violini e aprendo il canto con voce eterea.
Quanto introspettiva e profonda fosse l’anima del concerto, lo si è inteso sin dal brano d’apertura “Kangaroos in Fire”, claustrofobico nelle irrisolte stratificazioni che hanno richiamato gli esperimenti tanto cari a Pauline Oliveros, Terry Riley e Brian Eno (in scaletta anche il brano “Eno”).
Le pulsazioni e il recitato di “Ghost Train” hanno immerso il pubblico in una dimensione narrativa e musicale vicina alla scuola post rock anni novanta di genere.
Di pregio le oscillazioni e il noise del violino in “Butterfly In A Frame”.
Toccante per contenuto “Rosalie” (a cui è stata dedicata un breve presentazione), in cui è spiccata la voce sommessa della Graindorge.
Non sono mancati momenti ora più “ordinari”, come nel pizzicato e nella melodia di “Animal”, ora più duri, come nell’apocalittica “Ashes & Soul”.
A richiesta della Graindorge, il pubblico ha poi fatto pendere la bilancia dell’esecuzione verso “Morning” rispetto a “Lockdown”.
Per l’occasione, sono stati anche presentati e anticipati brani che andranno a comporre il disco di prossima pubblicazione.
Ancora una volta, l’impeccabile resa “acustica” dell’Auditorium Novecento e un pubblico attento e silente hanno reso il concerto un’esperienza sonora unica.
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