Si rifanno vivi, a due anni dal secondo Ep “Self Reconstruction”, i grossetani Vanz che con questo lavoro sulla lunga distanza consolida la tendenza a suonare un pop-punk che non disdegna incursioni nello ska e nel rock melodico.
I grossetani sono prodmotori di un pop-punk di chiara matrice californiana, stile presente già nei lavori precedenti; ma è con questo lavoro che i Vanz fanno il balzo verso un sound più sicuro che ha permesso loro di non esitare a fare anche qualche digressione.
Nel complesso il sound, rispetto ai due Ep d’esordio, è meno ingessato e se ha la sue radici nel pop-punk con questo lavoro il gruppo ha acquisito autorevolezza e capacità di spaziare nelle sonorità che troppo spesso risultano monocorde.
Se “Sciente of dreamers” risente dei numerosi ascolti di Green Day & soci, in “Party crasher” i Vanz si lasciano andare al funky con guizzi costruttivi ed interessanti, allo stesso modolo realizzano nello ska-pop solare e frizzante di “Remembering”.
Il pop-punk più strutturato, e con accenni aggressivi, è presente nelle circolarità di “Stay still”, mentre con “I’m a light” i toscani riescono a far convivere l’eredità della new wave con i Placebo.
Un lavoro suonato con la consapevolezza di essere in una fase nella quale la sicurezza è in progressiva crescita.
Autore: Vittorio Lannutti