Hanno bisogno di un po’ di tempo ancora, per completarsi definitivamente come band. Al centro dell’attenzione generale, soprattutto grazie al singolo tormentone ‘Pop Porno’, il duo leccese composto da Gianluca De Rubertis (tastiera e voce, già Studiodavoli) ed Alessandra Contini (basso e voce) suscita molta curiosità, e si presenta dal vivo mettendo inevitabilmente in gioco, ogni volta, parte della propria credibilità di fenomeno autentico o bluff mediatico. Stasera, a Napoli, puntano molto sull’ironia tra una canzone e l’altra, giocano con l’inevitabile attesa del pubblico, che in buona parte conosce di loro soltanto quella canzone e vuole ascoltarla, e presentano le 14 composizioni del loro unico album, omonimo, pubblicato pochi mesi fa; del resto il gruppo esiste da meno di 2 anni. A rendere tutto dannatamente più difficile, vi si mettono pure gli Elektro Sexy, quartetto sconosciuto che apre la serata, spuntando fuori dal nulla, e tirando fuori invece una prova apprezzabile, non certo originale, tra Bluvertigo ed electro dance anni 80, ma che scalda il pubblico, fa ballare, ed alza il livello delle aspettative. Nella prima parte del concerto de Il Genio, spiccano ‘Una Giapponese a Roma’ e ‘Le bugie di François’, le canzoni migliori, in cui il duo, accompagnato da un chitarrista ed un batterista (membri dei Jennifer Gentle), mette in mostra le proprie ambizioni sexy ma ironiche, eleganti, lounge e retrò, pur con un orecchio alle musiche sintetiche e moderne di Air ed Atari, e tenta di ricreare atmosfere al contempo raffinate, in omaggio a certa cultura pop francese anni 60 stile Serge Gainsbourg e Jane Birkin. Certamente, per quanto musicalmente validi e promettenti, questi ragazzi non hanno ancora sul palco l’esperienza e la completezza ad esempio dei Le Loup Garou, o dei Pizzicato Five, cui a tratti pure vogliono somigliare per il gusto della provocazione sexy scherzosa, e del dualismo lui/lei, ed inoltre Gianluca ha dei limiti vocali gravissimi, su cui bisognerà lavorare, laddove Alessandra Contini canta su tonalità così sussurrate da stancare, alla lunga. Eppure la loro performance è molto onesta, ed il repertorio, di livello altalenante, nel complesso è buono, malgrado servirebbe più varietà di soluzioni. Sbagliato il paragone coi Baustelle, spesso fatto sui giornali per semplicità: laddove il gruppo di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi suona pop drammatico e pessimista, Il Genio invece, come dicevamo, punta molto sull’ironia.
Televisivamente protetti della potentissima Simona Ventura, e vittime del tormentone che hanno creato – dopo che han suonato ‘Pop Porno’, stasera, sul finale, si nota bene il calo d’attenzione del pubblico, ormai appagato, e pure accorso numeroso… – Il Genio deve riuscire a non appiattirsi sul proprio successo iniziale, tentando di rilanciare, e guadagnare esperienza suonando molto dal vivo.
Autore: Fausto Turi
www.myspace.com/ilgenio