La stagione estiva dei Festival Techno inizia con il Time Warp, che si è svolto tra Sabato 5 e Domenica 6 aprile a Mannehim in Germania. Uno dei festival più longevi che piano piano sta cercando di aprirsi dal solo dancefloor verso tutti gli aspetti della musica e delle arti elettroniche. Numerosi sono stati quest’anno gli eventi collaterali: workshop (Red Bull Music Academy, Time Warp Lab), film (Slices, Pioneers Of Electronic Music – Richie Hawtin e The symphony of the metropolis di Ricardo Villalobos) e Sound installation (Shadows).
Il Floor Uno, una delle sale più grandi del festival, con un led-video-wall di circa 40 metri e due sistemi laser, fa il pieno verso le ventitre, quando si esibisce Brain Sanhaji, un personaggio ormai conosciutissimo nell’ambiente techno, Mr. Sanhaji con il suo ottimo sound scalda l’enorme sala e fa ballare tutti.
Da mezzanotte alle due in console sale Chris Liebing, che con il suo ritmo e la sua allegria si è guadagnato in questi anni un posto nell’olimpo della techno-music. Il sound di Liebing è schranz, il nome dato alla hard techno tedesca tra i 150 e i 180 BPM, con percussioni dure e synth noise.
Il suo set è ricco e complesso, pieno di cambi di tempo e suoni frammentati, sicuramente mai monotono.
Dopo Liebing si esibisce Carl Cox, nativo delle Barbados, che è diventato parte della storia della club culture inglese dopo essersi trasferitosi a Brighton. Il “Mago dei tre piatti” ci regala un set tra acid house e tecnho senza rinunciare ad un groove caldo tipico delle sue origini caraibiche.
Alle quattro è il momento di Rash, uno dei dj e produttori techno più importanti di Chicago, di cui continua a portare avanti il sound originario che non lascia spazio a nessuna influenza house: techno pura e implacabile. Ascoltare il suo set è come essere messi in un frullatore; è Dj Rash che ha mixato la compilation del Time Warp 2008. Durante la sua performance lo schermo si è aperto per fare posto a dei ballerini che sono diventati parte integrante dei video, davvero suggestivo.
Alle sei, quando la sala comincia a svuotarsi sono Ana and David, a.k.a Pet Duo, una coppia specializzata in furiosi set a quattro piatti e due mixer, a salire sul palco. Il loro show è decisamente techno anche se non mancano momenti dedicati alle influenze più diverse EBM, Rock, Funk, Hip Hop.
Il Floor Due è la sala gemella del Floor Uno, ma con uno schermo ancora più grande, 60 metri, e un impianto laser raddoppiato in confronto all’altra. Dall’una e trenta alle sei si è esibito Sven Vath, una vera star per il popolo tedesco, il suo suono eclettico dalle influenze pop fa ballare il pubblico accorso per lui.
Dopo Sven Vath si esibiscono in un live gli inseparabili Roman Flugel e Jorn Elling Wuttke, meglio conosciuti come Alter Ego. I due sono di casa a Francoforte dove lavorano alle loro produzioni tra pop e techno capaci di scalare le classifiche UK.
Alle sette comincia l’attesissimo set di Richie Hawtin, che andrà avanti fino alle quattordici. Colui che più di tutti con il suo suono minimale e pulito riesce ad influenzare i trends della musica techno contemporanea, non delude con un set innovativo e carico di inventiva.
Nel Floor Tre aprono le danze i Tiefschwarz, che intrattengono con una ottima performance il pubblico per circa due ore. Il duo di Stoccarda composto dai fratelli Alexander Ali e Sebastian Basti suonano tracce che vanno dall’electro-house fino alla pop dance music regalandoci un set allegro e spensierato.
Da sottolineare il pienone in sala mentre in console c’era il nostro connazionale Marco Carola, che anche in questa occasione ha dimostrato tutta la sua bravura suonando ritmi caldi, un mix tra techno electro e house. Con il suo sound easy è sicuramente un buon ambasciatore della napoletanità nel mondo.
Purtroppo non siamo riusciti a seguire le performances di Magda, Loco Dice, Luciano e Riccardo Villalobos a causa della dimensione della sala non adeguata a contenere le migliaia di persone presenti. Questa è una delle pecche di alcune zone del festival non idonee alla quantità di gente che avrebbero dovuto contenere, in alcuni punti a causa di colli di bottiglia si rimaneva praticamente fermi tra la folla.
Il Floor Quattro è una parte del Floor Tre, ma a causa della troppa gente riusciamo solamente a carpire qualche nota dell’esibizione dei Digitalism che con le loro linee distorte di basso infiammano coloro che riescono a rimanere in sala. Il Floor Cinque è invece un padiglione di vetro lontano dalle altre sale, che ha ospitato un set di otto ore di Laurent Garnier. Il dj e produttore francese ha suonato un mix di electronica, jazz, hiphop e rock creando un’atmosfera rilassata e amichevole facendo divertire molto il suo pubblico.
In definitiva, il Time Warp rimane sicuramente il posto dove poter sentire in un unico evento tutti i dj più quotati della scena techno.
Autore: Giuseppe Guariniello
www.time-warp.de