Il concerto sembrava quasi fosse ispirato dalle difficolta’ acustiche che c’erano quella sera, per nulla sembrava creassero problemi, non il minimo accenno di annientamento o fiacchezza più che altro una via di accesso alla naturalezza dell’interpretazione. L’album scritto a due mani, quelle di Tim Hurley e Danni Iosello, “Trickboxes on the Pony Line”, è stato il soggetto/oggetto di rappresentazione focalizzante, soprattutto data l’assenza del bassista Noel Kupersmith.
Con gli effetti di loop della sua chitarra, Tim e’ riuscito a pieno nella tessitura melodica, alternando momenti di intensa riflessione attaverso uno stile scabro ed intensamente suadente, ad un magma sonoro più inspessito, circuìto da una voce, la sua, che non lasciava spazio all’immaginazione, permeando le ritmiche tra loro simili della batteria, di un fascino narrativo intimo, ed estremamente efficace. Anche “Rabbit Dreams” estrapolata dal bellissimo e cupo “Three cherries” ha fatto la sua figura, rappresentando al meglio la perfetta fusione di un eclettico chitarrista seguito dal fedele, in questo caso dalla fedele compagna, la quale rispondeva perfettamente alle solipsistiche richieste del “Signor Hurley”. “Butter on cane” e “Candy Cobra” sono state a mio avviso le rivelazioni di un live che necessitava soprattutto di una voce elaborata alpunto tale da incantare, ammaliare, ed è proprio ciò che si è verificato attraverso queste due canzoni…i Red Red Meat della nuova generazione? Molti erano i momenti che intrecciavano il tessuto narrativo ad occasioni di sfogo sonoro fra voce e “chitarre”, per cosi’ dire, e con loro tastiera e batteria, il tutto teso ad equilibrare un lavoro rielaborato per il pubblico, e per questo motivo da rispettare!
Un tuo vicino di casa che ti racconta una storia dunque, ha l’aria di una persona complessa, ricca interiormente, libera, dotato di tutto lo charme possibile nonché di una gran capacità espressiva.
A far loro da supporto, il gruppo emiliano/ napoletano Franklin Delano, che ha sorpreso la suddetta soprattutto nell’approccio live…peccato per la voce di Paolo, prima chitarra, poco recettibile data la difficolta’ della sera. Ogni dilatazione dispersiva del primo veniva ricomposta e ricucita con solerzia da Marcella, ex Massimo Volume. Sia nella voce di accompagnamento che nell’arrangiare la chitarra, riusciva a completare il cerchio di ogni singolo pezzo rendendolo talora più definito e potente, talora leggero come teso sull’evanescenza….rispetto all’ascolto del demo, ho preferito di gran lunga il loro duetto dal vivo, anche se non sempre veniva contornato da una batteria che meglio esaltasse quelle stesse sentite emozioni.
“Question” in definitiva è stato il pezzo proposto di gran lunga più interessante, l’ultimo in ordine di esecuzione , è riuscito ad attirare l’attenzione su di se, persino del batterista che pareva fosse altrove, elaborando un percorso catartico: dal suono puro e compiaciuto di una chitarra dilatata allo spazio riempito di voci e calzanti ritmiche di impronta psichedelica. Non male come inizio.
Autore: Lorenza Ercolino