I Dirtbombs, creatura di Mick Collins, ex leader dei Gories e guru del garage-rock, sono uno di quei gruppi che ti catturano e diventano totalizzanti. Per tutti gli amanti del rock’n’roll-garage questo Cd è assolutamente impedibile. “Dangerous magical noise” è accattivante, avvolgente, praticamente irresistibile. I 15 brani sono accomunati dal noise del titolo e dal fuzz, che caratterizzano essenzialmente il cd. La partenza è infiammata dal boogie esplosivo e trainante di “Star the party”, il ritmo continua a mettere alla prova le coronarie con il garage-beat che odora tanto di Fuzztones di “Get I while you can” e con il blues-rock’n’roll al fulmicotone di “Don‘t break my heart”. L’esplosività viene alternata ora con il freak-soul con tanto di falsetti soul di “Sun is shining” sporcato da chitarre noise, pensate ad un Otis Redding sotto acido supportato dai Maggots, ora con il beat dei primi anni ’60 (“Earthquake heart”). Il noise dei Dirtbombs trova una continuità fisiologica con le chitarre sature e magmatiche dei Kyuss nel proto stoner psichedelico di “Thunder in the sky e con il beat ipnotico di “Motor city baby”. Quando il rock’n’roll è contaminato solo dal noise troviamo il sarcasmo di “21st century fox”, mentre se la loro fantasia perversa vuole fondere noise, ska e rock abbiamo la cover di “King’s lead hat” degli End. Insomma “Dangerous magical noise” è un patchwork esplosivo e coinvolgente. Suppongo che ormai l’abbiate capito: è irresistibile.
Autore: Vittorio Lannutti