A Parigi è veramente arrivata la primavera. Siamo non lontano da Belleville, da
Pyrenèes alla Bellevilloise è una piacevolissima passeggiata a piedi. Una passeggiata in cui mi pregusto quello che succederà. Da tempo è segnato sull’agenda: 31 maggio, ore 19.00 Bellevilloise, Geoff Farina, per di più gratuito.
Sono passati ormai un po’ di anni (era il 2005) da quando quel gran gruppo che erano i Karate si sono per i problemi all’udito che perseguitavano Geoff, colonna portante del gruppo. Da allora ha portato e porta avanti diversi progetti (tra cui Ardecore, il gruppo che rivedeva in chiave moderna i classici della canzone romana) fino all’ultimo Glorytellers. Un progetto che lo vede impegnato assieme a Jeffrey Goddard, già sodale nei Karate e che lo porta alla riscoperta di sonorità alt-country. Farina è un artista incredibile, uno dei punti di riferimento della scena indipendente statunitense, dotato di una sensibilità spiccatissima e una voce caratteristica che dà un tocco di morbidezza alle sue performance.
L’ultima volta che l’avevo visto era qualche anno fa in un Neapolis Festival che rimarrà storico e in cui si alternarono sul palco oltre ai Karate, i NoMeansNo, The Battles, Lcd Soundsystem, Kasabian (cose che a metterli assieme adesso, certo non farebbero più il secondo palco), e i Karate, appunto, fecero una performance stupenda, nonostante da lì a poco si sarebbero sciolti.
La sala della Bellevilloise dove si terrà il concerto è piena, ma lontana dal carnaio classico dei concerti, il tutto è molto più tranquillo, dal soffitto entra una luce pomeridiana che fa respirare. Ci sono giovani, meno giovani e bambini e l’atmosfera è veramente quella di una jam con tanti amici tra il pubblico. Lui, il microfono e la sua chitarra. In queste vesti, Farina è veramente una scoperta, una piacevolissima scoperta. Lontano dal concerto rock per antonomasia, Farina regala pezzi folk, tendenti al pop, con versioni acustiche che ti attaccano alle note: “It hurts me too”, “Awake at the wheels”, “Some Sinatra”… È sempre difficile descrivere le sensazioni, sempre molto personali, che si provano, ma il godimento che ne viene attraversa chiaramente tutta la sala.
Il concerto fila via tranquillo un’ora e un quarto di buona musica, un aperitivo e due chiacchiere con gli amici che si godono questa regalo parigino…
Autore: Francesco Raiola
www.geofffarina.com – www.myspace.com/glorytellers