Il nuovo episodio della serie “In the fishtank” non offre particolari colpi di scena. L’incontro trai BHP e i prog-rocker olandesi Solbakken genera sei composizioni in cui troppo spesso la personalità dei primi schiaccia pericolosamente quella dei secondi, compromettendo le caratteristiche peculiari del progetto: contaminazione, sperimentazione, azzardo.
Nessun colpo di scena, dicevo, ma pur sempre musica di buona qualità, per carità!
Nell’iniziale “Voiture En Rouge” le liriche in francese (che fa sempre molto “drammatico”, diciamolo) dell’ospite Rachel Rose, sono sussurrate tra splendide note di piano, ed affiancate di tanto in tanto dal vocione di Pall Jenkins (che ancora una volta preferisce presentarsi come Paulo Zappoli). A metà strada tra i Devics e i duetti di Nick Cave (l’ombra dei Bad Seeds si estende su tutto il disco, comunque).
“Nervous Persian” è chiaramente nata da un’improvvisazione (com’è nella natura delle pubblicazioni “In the fishtank”), ed è infatti evanescente, non focalizzata, mentre le tastiere e il ritmo di “A taste of you and me” lasciano intravedere l’anima progressive dei compagni d’avventura olandesi dei Black Heart. La lunghissima “Things go on with mistake” è un viaggio in lande tenebrose, con la chitarra elettrica che ripete ossessiva lo stesso accordo per tutto il pezzo, e quell’atmosfera funerea tipica del gruppo di San Diego (o perlomeno dei suoi primi tre dischi). Non mancano inattese sfumature new wave e magniloquenti esplosioni noisy. In chiusura, “Your Cave”: una ballata per piano e voce non particolarmente entusiasmante.
Per fan e accaniti “completisti”.
Autore: Daniele Lama