Ultimo week end di agosto, Torino, caldo ma non troppo, qualche minaccia di pioggia, l’estate agli sgoccioli.
Il TOdays anche quest’anno accompagna in musica i rientri dalle vacanze con una line up che sembra accontentare tutti e con le sue location suggestive che ospitano artisti italiani e internazionali.
Resta uno degli eventi più importanti del panorama artistico torinese, e si arricchisce ogni anno di nuovi spunti, un mix interessante di musica italiana e internazionale, nuovi volti e gruppi di un passato non così remoto.
L’edizione 2018 è sicuramente di successo: tre giorni sold out, trentamila partecipanti provenienti da tutta Italia e non solo.
Nuovi spazi che si aggiungono di anno in anno (sPAZIO211, Ex fabrica Incet, Parco verde Aurelio Peccei, Plartwo, Galleria D’arte Gagliardi e Domke, Arca Studios) e sviluppano sin dal primo pomeriggio un ricco programma di laboratori gratuiti, workshop e approfondimenti musicali.
Il venerdì si apre con gli Indanizer e Bud Spendcer Blues Explosion, un’”esplosione” vera di energia , uno dei punti di riferimento italiani più luminosi nell’ambito dei suoni electric blues.
È la volta di King Gizzard and The Lizard Wizard, sette giovanissimi ragazzi australiani promessa del rock psichedelico. La band di Melbourne, affronta i canoni di questo genere mantenendo un legame fortissimo e nostalgico con gli anni 60 ma non solo. Stu Mackenzie, Joe Walker, Eric Moore, Ambrose Kenny-Smith, Lucas Skinner, Cook Craig e Michael Cavanagh portano nel loro live una quantità di influenze musicali, destabilizzando il linguaggio psichedelico alla maniera di Frank Zappa, virando velocemente verso i Pavement e finendo, tra rabbia e grinta, verso il rock ‘n ‘roll. Tre chitarre, un’armonica distorta, ritmi incalzanti (due batteristi). Una rivelazione, l’assoluta scoperta del festival.
Headliners della serata gli attesissimi War on drugs, che presentano un set emotivo , delicato ed esaltante in grado di riportare alla luce elementi rock del passato , sonorità e tendenze propriamente eighties che si innescano su strutture più cupe e malinconiche e capaci di spedirti al di là delle nuvole.
A seguire, all’ex Incet, i Coma Cose, attesissimi. Un live molto breve ma intenso, coinvolgente, verace e sincero., come i due giovanissimi milanesi.
Salgono ora sul palco i Mount Kimbie, ovvero Dominic Maker e Kai Campos, all’attivo con il loro terzo disco “ Love what survives”
Un live delicato, malinconico, non più chitarre ed elettroacustica ma bassi agili e sinuosi, elettronica inglese, new wave, canzone.
Spaziando dalla proto-techno più oscura ai boogie industriali e disco sintetizzata, la dj e produttrice tedesca Lena Willikens anima la pista dell’ex Incet, mentre in chiusura ci si scatena con il dj set del newyorchese Falty DL.
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Il torinese Daniele Celona apre le danze del sabato, insieme a Colapesce, che porta, per la seconda volta a Torino quest’anno, il live di Infedele.
Suggestivo come sempre, leggero ma allo stesso tempo profondissimo. Il cantautore siciliano ha dato spazio maggiormente ai brani dell’ultimo album, non tralasciando qualche hit del passato, e senza deludere le aspettative traduce in parole le emozioni e non può essere più chiaro di così a parlare di amori, storie e della sua terra.
È l’espressione forse più profonda del cantautorato italiano di oggi.
Arrivano i tanto attesi Echo & The Bunnymen.
La band si rivela subito straordinaria sul palco, per la sua propensione melodica unita a potenza e inventiva, le dinamiche fluide, le continue tensioni e rilassamenti. Dal post- punk al pop psichedelico.
Ricami chitarristici, rullate di batteria lanciano un arpeggio mulinante, lasciano poi distendere i brani in una psichedelia lenta ma colma di tensione.
Una sostituzione dell’ultimo momento, al posto dei My Bloody Valentine che annullano la data last minute, gli scozzesi Mogwai.
Il pubblico degli amanti della band è in estasi sin delle prime note.
Un silenzio irreale, quasi a voler assaporare ogni singolo basso, ogni melodia, ogni sussulto.
Schitarrate da pelle d’oca, nel vero senso della parola. Non deludono mai, quanto a bravura e per la capacità di creare atmosfere sognanti e trasportarti in un universo parallelo, dove vibra lo stomaco, le orecchie fanno male, il cuore in gola.
Ci spostiamo all’ex Incet per Cosmo: un live allegro, potente. Dance spinta e canzone, un mix esplosivo dove l’unica cosa da fare è ballare, cantare, sudare. Non a caso è considerato il miglior live party del momento.
Ed è una festa anche il dj set tedeschi Mouse on Mars, all’attivo con il loro ultimo album Dimension People. Formazione a due sul palco, sintetizzatori, è una performance all’insegna del recupero e dell’assemblaggio di generi diversi, dal kraut – rock, alla dub alla techno più pura. Coinvolgente.
In chiusura, per i più festaioli, i dj-set dei francesi Acid Arab, che fondono acid house e atmosfere mediorientali.
A seguire il duo israeliano Red Axes, rivelazione degli ultimi anni: la storia di Dori Sadovnik e Niv Arzi inizia a Tel Aviv fino a conquistare la scena clubbing mondiale, grazie alla loro naturale capacità di costituire “ponti d’oro” tra elettronica, nu-disco, balearic, indie-rock e musica psichedelica.
La domenica inizia presto, ai giardini Peccei, con il live “politically uncorrect” di M¥SS Keta.
A Spazio, dopo i live di Generic Animal e Maria Antonietta, sale sul palco Ariel Pink.
Bellissimo, delirante, eccentrico, estraneo a regole e costrizioni. “Another weekend” dall’ultimo album fa innamorare il pubblico. Nuovo pop psichedelico, suggestioni anni 60 e 70, scale armoniche distrutte e soppiantate da leggiadre suggestioni vintage.
Headliners della serata, dirompenti, gli Editors. Un concerto perfetto, una fortissima empatia con il pubblico. La band di Tom Smith è in tour per promuovere il nuovo album “Violence”.
Suoni aggressivi, intensità e brani energici.
Tom salta da un lato all’altro del palco, ringrazia il pubblico ad ogni pezzo.
Impeccabili, coinvolgenti, sembrano portare in scena l’intimità profonda delle relazioni.
Un bambino sulle spalle del padre, tra il pubblico, suona la batteria imitando alla perfezione le mosse di Ed Lay: è questa l’immagine che più resterà nel cuore, innocente e naturale, come naturale è la passione che solo la musica può scatenare.
Si chiude così un bel festival, che ogni anno sembra migliorare e crescere sempre di più, nelle scelte e nell’organizzazione.
Aspettiamo quindi con ansia il prossimo anno, curiosi di sapere cosa ci riserverà la fine dell’estate.
Grazie Today’s!
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autrice: Sara Ferraiolo
Todays Festival 2018 Aftermovie from UAO! Productions on Vimeo.