Luca (batteria) e Fabrizio (chitarra), seppure giovanissimi, giungono all’esordio discografico dopo tanti anni di preparazione, ed un percorso che li ha visti suonare in giro, dovunque c’erano locali, festival e centri sociali disposti ad accogliere i loro suoni occulti e potenti; ma si sono evoluti parecchio, dagli inizi hardcore e doom, verso un ben più ampio stile, che comprende ora anche heavy psichedelia, dilatazione e synth, malgrado, specialmente dal vivo, il gruppo ancora esegua trame musicali cinetiche e oscure, che davvero non hanno pari, tanto per cominciare, nella scena cittadina napoletana.
Fragorose aperture doom sperimentali, innestate su composizioni krautrock più o meno dilatate, fischi di feedback e minacciosi rumorismi al synth, e gli improvvisi scatti hardcore a rotta di collo – ad esempio ‘The Mountain’ – guidati dal drumming sensazionale di Luca: da sempre un picchiatore dello strumento, ma da alcuni anni anche perfezionatosi, tecnicamente, in maniera ammirevole.
I Mesmerico hanno una marcia in più, compiono un percorso artistico che ricorda quello dei norvegesi Motorpsycho – dallo stoner, pianno piano verso psichedelia e progressive – e sono un gruppo da esportazione: uno dei pochi, in Italia; e se in America, Pitchfork ha votato 8.0 l’ultimo disco degli ZU su Ipecac, significa che la strada giusta è quella, e credo che i Mesmerico dovrebbero muoversi nella stessa direzione: cercare la distribuzione internazionale, e tour all’estero per farsi conoscere…
Spiace un po’ che del primo periodo più selvaggio della band non resti che un introvabile demo Ep omonimo di cinque anni fa: quello con ‘Radiatore’ ed una prima versione di ‘Dentro il Vesuvio’, per altro reinterpretata qui su Magnete; il presente del gruppo è rappresentato da questa nuova musica più articolata, di cui ‘We Live in the Paradise’, pezzo d’apertura di Magnete, è l’emblema, così sperimentale.
Li seguiamo da tanto tempo, i Mesmerico, possiamo immaginare che il successo dei loro amici ZU e Teatro degli Orrori, e di OvO e Ufomammut, negli ultimi anni, possa avergli facilitato le cose, per giungere a questo disco, al solito strumentale, contenente 10 pezzi registrati in presa diretta in soli 2 giorni al mitico Blocco A di Padova, con l’immancabile Giulio Favero dietro il desk, e la partecipazione, in un brano, di Massimo Pupillo (ZU) al basso. Magnete esce anche su Lp, per gli appassionati del suono analogico, oltre che su Cd.
Autore: Fausto Turi