Sembra non partire mai. E’ ciò che salta in mente dopo aver ascoltato Original Bedouine Culture dei Like a stuntman. Christian Fleck, Sven Fritz, Matthias Gros e Tobias Ullrich infatti non riescono a convincere e per quanto possano essere stati accostati in passato ai Radiohead, e per quanto a tratti possano essere piacevoli all’ascolto, sembrano girare in circolo, attorno a qualcosa di non ben definito, tra atmosfere acide e grigie, senza però mettere un punto e lasciare un messaggio ben chiaro. Generalmente, può capitare, un album potrebbe sembrare al primo ascolto, composto solo da un paio di tracce molto lunghe e nient’altro, per poi ricredersi in seguito. Ma, dopo un bel brano d’apertura (Wake Up William Blake), questo disco si affloscia su se stesso, ricadendo in sonorità autocitazioniste, senza apportare niente di nuovo per i circa tre quarti d’ora del resto dell’album. Non bastano le atmosfere rilassate di MC sensation che, seppur piacevoli, alla lunga risultano piuttosto noiose, fino a No Tundra No Sun che non fa nient’altro che riconfermare la teoria. Molto spesso un album piace o meno anche in vista di ciò che ci si aspetta da esso, ma, anche a mente fredda e lucida, questo Original Bedouine Culture continua a deludere. Non un flop completo, ma neanche un album di medio livello. Sarà per la prossima.
Autore: A. Alfredo Capuano