Brett Anderson (voce) e Bernard Butler (chitarra), anni fa sembravano destinati ad un radioso futuro con quei Suede, da molti giudicati dei credibili eredi degli Smiths. Dopo appena due album, la coppia di songwriters si divise, lasciando nelle sole mani del cantante l’incombenza delle sorti del gruppo, che, fra alti e bassi, proseguì la sua carriera fino allo scioglimento, senza ripetere più il clamoroso exploit del proprio omonimo esordio. Appianate le vecchie divergenze, i compagni di un tempo hanno ora unito le forze in un nuovo progetto chiamato The Tears. A dispetto di quanto era presumibile immaginare, “le lacrime” non sono una riedizione “scamosciata” del passato bensì un gruppo con delle peculiarità a se stanti. La vena pop che contraddistingue “Here Come The Tears”, appartiene alla migliore tradizione britannica di questo ambito. Si parte alla grande col primo singolo, “Refugees”, un vero gioiellino di intarsi chitarristici e verve melodica, seguito a ruota da “Autograph”, le cui trame, a tratti, ricordano la “Rebel Rebel” di David Bowie (una delle più forti influenze dei due). Sulla stessa scia si muovono le vibranti “The Ghost Of You” e, soprattutto, “Two Creatures”, mutuata su un arrangiamento d’archi quanto mai indovinato. Menzione particolare anche per “Lovers” e le due ballate finali “Apollo 13” e “A Love As Strong As Death”. Alla faccia di chi li credeva “bolliti”, Anderson & Butler son qui per rimanere.
Autore: LucaMauro Assante