Identica idea, a dirla tutta, l’ebbe già nel 1981 Ivan Cattaneo, allorchè con il suo inarrivabile – e tutto da recuperare, datevi da fare! – ‘Duemila60 Italian Graffiati’ rifece in chiave psychobilly proprio gli stessi ‘evergreen’ italiani degli anni 60 (Tintarella di Luna, i Watussi, Saint Tropez Twist, Stasera mi Butto, Nessuno mi Può Giudicare…) qui proposti in chiave punk-rock da questi cinque ragazzi di Ancona che già nel nome scelto fanno il verso ai Me First & the Gimmie Gimmies, sigla dietro cui si celano gli americani NOFX quando pubblicano scanzonati dischi di cover in chiave punk.
Cosa dire di Honkey-Donkey… certa critica intellettuale parlerà – già me l’immagino – di autofagocitazione del punk, di nemesi storica, del celebre cerchio che si chiude e citerà al riguardo la parabola del ‘figliuol prodigo’ con Johnny Ramone nel ruolo di figlio pentito e Peppino di Capri nella parte del padre benevolo…; qualcun’altro poi giurerà che: “l’avevo detto, io”, e che: “il punk era già tutto lì, in certe intuizioni di Eduardo Vianello” (!), o che nel suo essere trash supremo e sintesi di estremi Honkey-Donkey è l’emblema del contraddittorio secolo ’Novecento, unico possibile e folle incontro tra una borghesia spensierata che a Saint Tropez prende la Tintarella di Luna ed un sottoproletariato con la cresta che urla nei microfoni fuori dai cancelli…
Ma le cose sono molto più banali: i Gomma Gommas han fatto un simpatico pasticcio per l’Estate, per i juke box e per i falò sulla spiaggia (che, a pensarci, era l’ambizione degli stessi Mogol, Fidenco, Caterina Caselli, Mina e Vianello, quarant’anni fa…) sfiorando l’originalità de Gli Amici di Roland ma sporcando il tutto con involontarie ed inevitabili trovate da pianobar.
Alcune cover riescono proprio bene in quanto già gli originali erano delle cannonate ritmiche simil-punk, ma recarsi addirittura in California per mixare il lavoro è stata una trovata gratuita: diciamo il pretesto per farsi una bella vacanza.
“A noi piace un casino confondervi le idee, ma ci piacerebbe ancor di più farvi ballare” esclamava Giovanni Lindo Ferretti ad un concerto dei CCCP ormai vent’anni fa e chissà: magari in testa gli frullava la versione punk di ‘Guarda come Dondolo’, ma non osava neanche lui… i tempi non erano maturi, ora lo sono!
Autore: Fausto Turi