Un concerto probabilmente da interpretare in chiave antropologica: mille persone quasi che vanno a teatro ad idolatrare (o a “curiosare”, a seconda dei casi) l’autore di pezzi jazz incastonati su dittatoriali canovacci stile Old School anni ’50 e ’60.
Le possibiltà interpretative sono molteplici.
Forse si va a vedere, a toccare con mano, con stima ed ammirazione, quello che ce l’ha fatta, quello cioè che si è imposto ad un pubblico inaspettato, è riuscito a far ballare, ad andare su MTV, a farei i soldi, col jazz.
Oppure si tratta di andare a vedere quello che ha, non ultimo nel panorama musicale globale (ma tra i primissimi in Italia), sostanzialmente cambiato dimensione a quel complesso continente che è il jazz, restituendolo ad un passato in cui rappresentava parte fondamentale dell’universo popular, in cui era la musica da ballare e canticchiare.
Ed è su questa falsariga che il suo Jazz Combo, un ottetto ottimamente assortito (su cui spicca su tutti Daniele Scannapieco, ex Hi-Five, al sax), dà carne ed ossa alla messa in scena live di praticamente tutto il disco, targato Blu Note, del dj-compositore barese.
Un campionario sonoro che spazia da deliziose canzoni come “Sea and Sand” a brani come “Kind of Sunshine”, fortemente venati di Nu Jazz, a tracciare un trait d’union con le precedenti produzioni.
Il risultato complessivo è molto gradevole, rispettoso delle composizioni originali ed altrettanto rispettoso del materiale sonoro evocato. Tuttavia troppo regimental, spesso imbastito in strutture a maglie decisamente troppo strette, nelle quali anche l’assolo, l’improvvisazione, diventa elemento strutturale del brano. Questa impostazione rende più semplice (anche più divertente?) l’ascolto ma ingessa i brani, li appiattisce, gli leva respiro. L’assoluta gamma di scelte possibili nella composizione, sembra orientarsi così sempre verso una sorta di “serialità jazzistica”, che alla lunga può annoiare.
C’è poi anche una terza possibilità antropologica: si va a vedere un concerto di qualcuno che ti piace.
Autore: PasQuale Napolitano