Capita, a volte (non sempre, purtroppo), che l’ambizione e la passione siano debitamente ricompensate. MousikeLab, giovanissima etichetta partenopea fondata da Retina.it e Marco Messina, si riaffaccia sulle scene con una compilation in cui compaiono alcuni dei più interessanti artisti internazionali nell’ambito della musica elettronica più ricercata.
Un “condominio virtuale” cui sono stati invitati a soggiornare artisti come Mùm, Tarwater, Claudia Bonarelli, Velma, Mondii e altri, che – oltre a non esserselo fatto ripetere due volte (forse neanche alla MousikeLab s’aspettavano una risposta tanto entusiastica) – hanno anche occupato i vari appartamenti di questo “edificio sonico” portando con sé brani inediti o rarità: cosa che rende ancor più appetitosa una compilation la cui qualità si preannunciava eccellente già semplicemente leggendo i nomi dei protagonisti coinvolti.
I suoni liquidi della minimale “Loiff” del giapponese MONDII, in apertura, sono una sorta di preludio alla raccolta. Dall’incedere incerto delle affascinanti pulsioni digital-dub di CLAUDIA BONARELLI, ci si ritrova sballottati tra gli efficaci incastri ritmici degli ETHER. Dall’hip hop a tinte scure di DJ Vadim, fatto di beat profondi e atmosfere cupe, si passa a quello astratto e rarefatto di Populous, che in “The green guitars” fa convivere in straordinaria armonia glitch e chitarra acustica, beat incalzanti e suoni tintinnanti. Melodie e chitarre anche splendida “Once a shiny morning puddle” dei MÙM, e tra le suggestioni indie-troniche nella morbida, delicata “Munibabe” di Modern Institute, nuova incarnazione artistica di Teho Teardo.
Molto più rumorosa, ma non per questo più incisiva, la traccia di Tadd Mullinix (“Seven glass”).
Nella compilation s’affacciano anche i nuovi arrivati in casa MousikeLab, i partenopei Frame, bravi nell’unire paesaggi sonori ambient e micro-pulsazioni digitali; e l’ultimo progetto messo su da Marco Messina insieme a Gennaro De Rosa, ovvero PENTOLE & COMPUTER: calde vibrazioni di percussioni acustiche sposano suoni sintetici, magmatiche linee di basso e voci campionate.
Insospettabili echi “etnici” anche tra le trame sonore dei teutonici TARWATER, mentre i RETINA.IT di “Le buitar” ipnotizzano l’ascoltatore con ossessive battute minimal-techno puntellate di suoni industriali e corpose bass-lines. In “Condominium” capita anche che il boss della Hefty Records, John Hughes III, in arte SLICKER, metta le mani su di un pezzo dei Resina (“Lenticchie”) per re-interpretarlo a modo suo, e che spuntino fuori gli svizzeri VELMA a regalarci una perla d’eleganza come “Satisfaction”, in cui bellissime melodie vocali s’adagiano su di un sobrio tappeto di suoni elettronici. In chiusura, i sinistri paesaggi disegnati dagli FM3, tra stasi sonora e disturbi ad intermittenza.
L’eterogeneità dei suoi inquilini fa di questo specialissimo “condominio” un posto speciale, in cui è un vero piacere trascorrere un’oretta abbondante senza il rischio di annoiarsi, come troppo spesso capita, purtroppo, con molte delle più recenti produzioni in ambito elettronico.
Autore: Daniele Lama