Dopo alcuni anni a registrare una manciata di piacevolissimi cd-r, finalmente i falconaresi Lush Rimbaud esordiscono con un cd ufficiale edito da una cooperazione tra FromSCRATCH/Bloodysound/Sweeteddy. Il loro sound è molto compatto e gli anni trascorsi a cercare di capire dove dovessero dirigersi, tra concerti e registrazioni, hanno dato i loro frutti. Questo esordio ha un’ottima struttura post-punk della migliore scuola statunitense. I richiami ai lavori di Mission Of Burma dei primissimi anni ’80 sono frequenti (“Are you sure that totally insured means totally insured?”), ma la cosa più intrigante è quando il quartetto marchigiano vuole sconfinare con le chitarre circolari e mat(h)ematiche. Altra caratteristica essenziale di questo lavoro è l’uso del sintetizzatore, il cui uso ricorda quello dei Suicide, grazie alla modalità con cui lo utilizzano per martellare, spesso con la giuste dose di acidità elettronica (“Oskar”). Ovviamente il primo amore non si scorda mai e quindi viene riservato, saggiamente, dello spazio al punk-grunge, in stile primi Mudhoney, ma più martellanti e più ritmici in “Brain fitness”. Le chitarre circolari emergono anche nel post-punk noise di “Dirty little faggot” ed il finale è degno di un ottimo esordio con i 7’ 25’’ di “Flashing elevator”, nella quale per i primi cinque minuti il sound è compatto e strutturato con una circolarità rassicurante, spezzata dall’incupimento finale.
Autore: Vittorio Lannutti