Duo italo-islandese di base a Firenze, i Suntrack sono formati da Cris Black e Guy Chance, che s’alternano tra tastiere, chitarre, percussioni e computer, e in questo esordio registrano 9 canzoni dalle smaccate ambizioni internazionali – testi tradotti in 4 lingue europee, all’interno del booklet! – ma senza trovare mai la svolta dell’originalità. Tempi rallentati e narcotici, pomposità elettronica da colonna sonora, suono pulitissimo, cantato in inglese con voce bassa ed approccio mainstream, tra Roger Waters e Mark Knopfler, ed un generale effetto da Buddha Bar, con qua e là, infatti, qualche verniciata etnica araba ed indiana che potrà magari fare da sottofondo in localini, negozi, ascensori ed aereoporti, ma che francamente non ci convincerà ad investirci i pochi soldini che la crisi economica ci sta lasciando in tasca. Sarebbe anche un concept album electro-prog, a quanto pare, intorno ad una serie di opere d’arte – dalle Confessioni di Sant’Agostino a Giù la Testa di Sergio Leone…? – e malgrado i modelli musicali siano quelli colti di David Sylvian, Brian Eno, Transglobal Underground e Nusrath F. Ali Kahn, con ‘Deeply Inside’ non ci siamo proprio.
Autore: Fausto Turi