L’8 settembre 2007 si è conclusa presso il terminal crociere del Porto di Bari la terza edizione della rassegna L’acqua in testa/Eastpak Music Festival che si è sempre distinta per l’ ecletticità programmatica dei generi proposti ed il sapiente equilibrio tra proposte nazionali ed internazionali.
La grande aspettativa quest’anno era per il live-concert dell’ultima serata dei mitici punk/trashers americani The Mistfits.
Serata ventosissima, quasi solidale con il tempestoso sound dei veterani americani di Lodi (New Jersey), trio formato da Jerry Only (bass/guitar), Dez Cadena (guitar/vocals) e Robo alla batteria, (membro originale con Jerry della band) detentori sin dal 1977 di un horror-appeal mixato con macabre ascendenze fantascientifiche, connotati che rendevano il loro trash-punk primigenio una cosa abbastanza distante dai coevi gruppi punk californiani e non (Black Flag. Alleycats, Circe Jerks, X, Minutemen, Descendents etc…).
Ciò non ha impedito che nel corso dei decenni successivi il devastante chitarrista originario dei Black Flag, Dez Cadena entrasse nella loro line-up (cosa successa anche a Marky Ramones: era presente anche a Bari, lunghi capelli torturati dal vento (che tutti ci ha tormentato sino a notte inoltrata) e make-up sepolcrale!
Il leader dei Misfits-‘77 era Glenn Danzig, cantante da toni morbosi molto vicini a Dave Vanian degli inglesi Damned, con il cui sound gli originari Misfits avevano qualcosa in comune. Glenn Danzig era dotato di un carisma notevole che dimostrerà più tardi nei Danzig, avvicinandosi non di poco al mood interpretativo Morrison-iano ma dopo “Walk Among Us” (1982/ Ruby) ed i numerosi 45 fine anni ’70 della Plan 9 che forgiarono il loro tipico sound punk-horror verso la metà degli ‘80 lascerà i Misfits.
Storia tormentata quella dei Misfits, a base di lotte legali, scioglimenti e reunions ma anche di dischi importanti come Legacy of Brutalità (1985 -Plan 9/Caroline) ed American Psycho (1997/Geffen) ed il merito maggiore di avere saputo tenerli in vita durante questi decenni è senza dubbio di Jerry Only.
Quest’anno ricorreva il loro 30 anniversario ed hanno intrapreso un lunghissimo tour mondiale che dopo l’Europa li vedrà in scena negli U.S.A.
Abbiamo davvero dovuto penare per assistere alla loro esibizione perché sono apparsi minacciosi in scena solo verso l’una inoltrata, dopo le performances di tre gruppi come da scaletta ai quali all’ultimo momento se ne è unito un quarto.
Qualche parola per loro: i baresi Plastic Casters sono una scheggia hard-metal mozzafiato (ne abbiamo parlato in questo magazine) ma purtroppo devo ripetere che il magniloquente cantante li danneggia non poco!
Molto originali i nostrani Jolaurlo con il loro mix palpitante ‘pulp’ di punk, ragamuffin, pop ed una lead-singer aggressiva; noiosi i Cherry Stone, di stanza a Milano con il loro hip-hop-metal- hardcore sparato a mille pretenzioso e brutale: un monumento all’inutilità! Rivelazione invece assoluta i martellanti e percussivi torinesi Disco Drive che riescono a trasmettere dal vivo autentiche inquietanti vibrazioni moderniste, inchiodandoti con il loro sound minimale ed ossessivo.
Ed i Misfits? Un concerto a tavoletta controverso secondo la maggior parte dei pareri, anche di quelli che hanno assistito ai loro shows seguenti. Ramones-chi seriali per l’intero show ma al contempo enfatici e magniloquenti nello stile vocale di Jerry, penalizzati dal vento che ‘disturbava’ notevolmente il suono della chitarra di Dez Cadena, truce ed anfetaminica nel macinare riffs maniaci e minimal-punk.
I classici sono sfilati tutti: American Psycho, Skulls, Halloween, American Nightmare, Horror Hotel, Die-die my darling, We are 138, Horror Business etc….ma… ma… mancava il carisma di Glenn Danzig: anche se ad onor del vero Jerry Only, mascarato agli eccessi, circondato, scosso da ossa e scheletri di ogni tipo, ed ingessato nella sempiterna divisa _Misfits che guarda un po’ ricorda per certi versi quella dei Rockets (do you remember?), non si é assolutamente risparmiato al basso ed alla voce in una performance muscolosa e trascinante anche se stracolma di clichés! Ahimé però, dopo una mezz’oretta, le avverse condizione atmosferiche hanno fatalmente gettato nel caos la resa sonora del trio, con la chitarra di Cadena che suonava confusa e sfatta. Da registrare, nel caos sonoro generale, alcune sequenze davvero da antologia, meravigliose lunghe estasi dark-punk che parevano emergere dagli inferi più perfidi! E’ troppo sperare di rivederli in una situazione più felice acusticamente? Chissà… !
Nel bene e nel male, un concerto che mi é rimasto scolpito perfidamente nelle sinapsi e nella psiche! Numerosi i punks giunti da ogni dove, tutti o quasi sfoggianti in sintonia con l’avvenimento la loro brava t-shirt THE MISFITS (come signore ingioiellate ed impellicciate alla prima dell’Opera!).
Alcuni di essi nel corso della ventosa nottata si sono divertiti a più riprese con il loro sport preferito: lanciare bottiglie di birra e bottiglioni di vino ormai vuoti a caso tra i ragazzi e la gente presente! Non intendo fare sterili polemiche, ma la mia idea di punk DA SEMPRE non é questa: non é farsi largo tra i kids più tranquilli ma non per questo meno ‘ribelli’ e punk con arroganza nauseante sgomitando come cagne in calore! Questo non é essere punks e realmente anarchici, anche se si ha la cresta più ‘bizzarra’ ed alta di tutti! E’ noto che, in qualsiasi situazione, a violenza risponde violenza! Anarchia e punk (prima e dopo gli ‘anta!) non vogliono dire recitare un copione fisso ma ben altre cose, o no?
Se volete dibatterne io sono qui !
Autore: Pasquale Boffoli – p.boffoli@tiscalinet.it
www.misfits.com – www.acquaintesta.it