Ascoltare i Blonde Redhead dal vivo è un’emozione ogni volta nuova, inattesa, piena.
E’ uno spettacolo per le orecchie, per gli occhi, la mente e il cuore.
A fare da cornice una Villa Ada “vestita a festa”, con tavolini allestiti intorno al laghetto, una piccola fiera e pub improvvisati: meno selvaggia del solito ma con atmosfere, profumi e cielo stellato tipici di una notte di mezza estate.
Arrivo con largo anticipo, in tempo per la performance dei genovesi Port Royal.
L’area intorno al palco si riempie subito.
Alle 22.30 in punto il trio italo-nipponico è sul palco: i fratelli Pace sobri e compiti nel loro stile; Kazu è un’esplosione di sensualità ed energia.
La sua ridottissima mise (camicetta scollatissima e pantaloncini inguinali) fa invidia a tutte le presenti e tiene lo sguardo del pubblico puntato su di lei. Come non guardarla?
In apertura Dr Strangelove dal loro ultimo album “23”.
Il mood malinconico di questo pezzo segna l’inizio di uno splendido concerto che sarà un crescendo, per quasi due ore, di suoni energici e profondi dalla forte carica emotiva.
Dal loro ultimo lavoro spicca una nuova e positiva sensibilità verso la melodia, che, accompagnata dalla voce di Kazu dolce e malinconica, candida, a tratti isterica e sofferta , si compone in un perfetto equilibrio di ritmi stressati e pieni di pathos.
Arrangiamenti raffinatissimi e sicuramente pop in pezzi come la title track, 23, o Spring and by summer fall. La ritmica serrata, i suoni chiari, netti, e il dinamismo che affiora dai “colpi” di batteria di Simone, trasmette un’allegra malinconia.
Kazu si sposta alla tastiera per passare il testimone ad Amedeo, capace di emozionare con gli archi e i fiati di SW e con Publisher, quest’ ultimo, uno dei pezzi più belli dell’ultimo lavoro, minimalista: sinth, pianoforte e continui cambi di ritmo.
Effetti elettro pop anche in The dress; riverberi, lunghi echi e rumori in Magic Mountain con cui i gemelli Pace ci regalano puro noise e attimi di riflessione.
Non mancano pezzi degli album precedenti, soprattutto da Misery is a Butterfly: fra tutti Falling man, Equus, Anticipation.
Ci regalano ben 2 bis: il primo si apre con gli arpeggi e gli archi di Elephant Woman e si chiude con una sfrenata e Melody Of Certain Three con un lunghissimo assolo delle due chitarre (Kazu e Amedeo)…e pogata del pubblico! Da lasciare senza fiato.
Non manca, ovviamente, la classica In particular (l’aspettavo con ansia! A-A- A Alex, I’m your only friend!)
… secondo bis: Silently!
Kazu a questo punto esordisce modesta con un : Is it not too much for Blond Redhead??
La risposta ovviamente è no! Vorrei suonassero tutta la notte. Nessuna band come loro riesce a toccare così profondamente le corde dell’anima.
La loro perfezione nei suoni e nei rumori conferma la loro professionalità e l’originalità della loro musica.
I Blonde Redhead sono, secondo me, una delle più belle realtà dello scenario musicale attuale, e spero continuino a farmi sognare in futuro come hanno fatto stanotte.
Autore: Sara Ferraiolo
www.blonde-redhead.com