Myshkin non è una semplice songwriter, non è soltanto la ragazza con la chitarra chiusa nel suo intimismo. Cercare un’unica influenza nella quale collocorare Myshskin significa apprezzare poco il suo enorme talento: Patty Smith, Patsi Cline, Nina Simone, Ute Lemper, PJ Harvey, possono dare l’idea di quali registri può toccare il suo estro, la forte carica poetica e immaginifica dei testi, le musiche in bilico tra un blues, country, jazz, Kurt Weill, supportate da una sezione ritmica di spazzole e contrabbasso, più armonica piano clarinetto e fiddle, oltre alle chitarre e al mandolino suonato da Myshkin stessa: momenti di grande groove e altri più lenti dove sua voce calda e dolente sa portare l’ascoltatore lontano lontano dalla sua poltrona. Cosa volete di più da un’artista?
www.myshkinsrubywarblers.com
Autore: Massimiliano Zambetta