Circa 70 minuti, per Ed Laurie a Napoli, al Riot Studio di Palazzo Marigliano, in pieno Centro Storico. In pratica l’intero ultimo disco intitolato Cathedral – registrato in Italia, con musicisti italiani – e giusto qualche brano dai precedenti Meanwhile in the Park (2007) e Small Boat big Sea (2009).
Clima raccolto, piacevole, nella sala concerti quest’anno allestita con poche sedie infondo e tanti cuscini sul pavimento, e set molto asciutto, con il cantautore rock britannico impegnato alla chitarra elettrica, ed il batterista Andrea Polato (componente dei jazz-core Fatish) a supportarlo eccellentemente con bacchette, spazzole e timpani mallets; spostamento alla domenica per la rassegna di concerti abitualmente del sabato al tramonto – l’esibizione inizia alle 20.20 – cordialmente intitolata “A Casa”, che continuerà per l’intera primavera; le prossime date saranno: sabato 28 aprile 2012 Miss Massive Snowflake (usa), sabato 19 maggio 2012 Alexander Tucker (uk), sabato 26 maggio 2012 Charalambides (usa) e sabato 2 giugno 2012 Ava Mendoza (usa) + Marco di Gasbarro (ita).
Ed Laurie ha una voce piuttosto profonda, anche se non particolarmente bella; le sue canzoni parlano di amore e fantasmi interiori, e nella forma espressiva appaiono piuttosto calate nell’America indolente e borderline, nelle atmosfere notturne e tese tipiche di altri artisti, come Hugo Race, Van Morrison, PJ Harvey e Tim Buckley, ma c’è anche un sostanzioso lato pop rock, un un modo romantico di raccontare le cose tipico di Bruce Springsteen – ‘Meanwhile in the Park’ – brani che trasudano folk, come ‘East Wind’ e ‘Moment out of Faith’; stasera a Napoli scherza molto col pubblico, regalando qualche copia dell’ultimo disco, raccontando dei suoi ultimi giorni in Italia e del programma inciso in diretta a Radio 1 la notte precedente.
Un po’ troppo breve l’esibizione, ma intensa e diretta, con luce e suoni fissi, invariabili e le musiche più nude e vere, nelle quali spesso le code finali, più dei ritornelli, decollano emotivamente.
Autore: Fausto Turi
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