Terzo disco solista in 10 anni di Rob Crow, frontman dei Pinback di San Diego (California), questo eccellente ‘Living Well’ ci permette di rivivere bei ricordi degli anni 90: l’indie rock più creativo e spontaneo, composto in ambiente domestico, ed infatti nelle note interne al CD leggiamo: “tutte le canzoni del disco sono state scritte e registrate da me in camera mia, tranne qualche parte probabilmente incisa a casa del mio amico Zack quando sono andato a mangiare da lui”. Rob Crow mi sembra l’unico vero erede attuale di Lou Barlow, ed il suo modo di cantare e scrivere musica è identico a quello del grande ex Dinosaur jr, con canzoni talvolta molto belle ma sempre ripiegate su se stesse, che non scelgono le vie più facili della melodia pop a tutto tondo ma s’arrampicano per vie difficili tipo le giometrie musicali del gruppo di chicago 90 Day Men; qualche sottile differenza con Lou Barlow però c’è, poichè Rob Crow è un migliore arrangiatore, e così l’indie rock che suona non è sbracato ed essenziale, e le combinazioni chitarra basso batteria tastiera in questo ‘Living Well’ sono infinite, grazie ad una bella eterogeneità di suoni e ad una produzione molto buona, a dispetto dell’approccio domestico. E funziona anche la voce, di Rob, spesso sviluppata in armonie di controcanto incise sempre da lui stesso, sullo stile delle recenti nuove cose di Brian Wilson.
Artista vulcanico, impegnato in una miriade di progetti musicali come i già citati Pinback, ma anche Optiganally Yours, Physics, Heavy Vegetable, Rob Crow si presenta in fotografia sulla copertina di questo CD così com’è, maglietta da metallaro, tazza di caffè lungo, cappellino, pancetta di birra, pantalone al polpaccio, davanti ad una tipica casetta americana. La novità di questo disco è in effetti il rallentamento della sua musica, piuttosto intimista ora anche nei testi, inevitabilmente rilassati e luminosi essendo influenzati dalla nascita del figlioletto di Rob, proprio nel periodo della scrittura del disco. Questa maturità pop rock gli ha fatto benissimo e, come capita sempre più raramente, ecco a voi finalmente un disco per cui vale la pena spendere dei soldi.
Autore: Fausto Turi