Dopo l’uscita per Bad Afro Records del nuovo album dei Baby Woodrose dal titolo “Chasing Rainbows” (leggi la recensione in homepage), ho cercato Lorenzo Woodrose ancora una volta… per parlare di un grande lavoro di psichedelia danese poppish, mistica e dilatata. Con Lorenzo abbiamo parlato della nuova sorprendente svolta nel sound dei Baby Woodrose, di cambiamenti musicali ed esistenziali!
Mi è parso che le atmosfere dei brani di “Chasing Rainbows”, con i loro ritmi molto simili, sortiscano una sorta di concept-album…
Sì, è tutto forse più concettuale di qualsiasi altra cosa io abbia realizzato prima. Non solo i ritmi, ma anche i testi ed il sound ruotano intorno gli stessi temi. Il messaggio del disco è: dissolvi il fango della tua mente ed usciamo dall’oscurità per sentire e vedere chi siamo veramente!
La psichedelia di brani come “Someone to love, Let Yourself Go”, “No More Darkness” è soft ma al contempo molto sensitiva… sei d’accordo Lorenzo?
Sì, in effetti c’è un lato sensitivo nei nuovi brani che precedentemente, nei brani dei Baby Woodrose, non era presente. Credo siamo passati attraverso molte trasformazioni durante l’ultimo anno. Personalmente e musicalmente.
“Chasing Rainbows” è un album molto meno aggressivo di “Money For Soul” e “Love Comes Down!”. Un che di nuovo… un nuovo percorso nel sound!
C’è una certa aggressività nella title-track (nei confronti della polizia e del governo, ispirata dai recenti disordini in Copenhagen tra marzo ed aprile 2007, in occasione della demolizione del leggendario centro sociale Ungdomshuset) e in “No More Darkness” (rivolta ad una donna); ad ogni modo entrambi i brani sono più introspettivi e vulnerabili dei miei precedenti.
“Dark Twin” è un brano dal mood davvero mistico, con un maestoso organo da chiesa? Di cosa parla?
E’ un anthem per cuori spezzati ed amori perduti. Mi piace davvero molto
perché è cosi’ diverso da qualsiasi cosa io abbia fatto prima. Penso sia ad un certo livello un aspetto della mia personalità: lasciarsi e dirsi addio è come un lutto.
“In Your Life”, con il suo mood indianeggiante/orientale è una sorta di nuova Tomorrow Never Knows (Beatles/Revolver)!
Grazie davvero. Parla d’amore e del desiderio di una vita migliore. E’ un disperato grido di aiuto: lasciarsi andare al destino e seguire la corrente. Emozionarsi di più, osservare di più, vivere più intensamente. Il sound orientaleggiante esprime bene questa urgenza di cambiamenti.
I Baby Woodrose hanno fatto uso di molti cori e strumenti esotici in C.R. : sitar, tablas, glockenspiel… ed in seguito?
Un’orchestra sinfonica forse? Ho sempre cercato di usare dei violini ad un certo punto. O forse un’arpa meravigliosa?
Penso che songs come “Someone to love”, “Let Yourself Go” e “I’m Gonna make you mine” siano davvero radio-friendly con le loro fresche melodie…
Anch’io lo penso, ma se divenissero dei grandi hits mi mangerei le mani! Ad ogni modo spero che in molti le apprezzeranno!
Il tuo guitar-solo in “Let Yourself go” è uno dei momenti più heavy di questo album…
Sì, originalmente per quel guitar-solo ho cercato The Hobbit degli On Trial affinché lo eseguisse con il suo speciale talento per il wah wah, ma quel giorno era stanco, così ho cercato di suonarlo come pensavo lui l’avrebbe suonato.
Anche il tuo mood vocale in songs come la meravigliosa “Lilith” e “Madness of your own making” è molto più riflessivo e rilassato che in passato!
Sono d’accordo. Non sono sicuro comunque del perché. Forse perché sono stati registrati quando ero solo e concentrato in studio.
Quanto i 13th Floor Elevators ed Erickson hanno influenzato il tuo?
Se penso a brani come “Renegade Soul”, simile ad una preghiera, e “Madness of your own Making” ti dico tantissimo! In ogni cosa ho fatto, possibilmente più di qualsiasi altra cosa al mondo!
Qual’è il messaggio esistenziale in progressione dei Baby Woodrose in Chasing Rainbows?
Cerca di capire chi sei. Sii te stesso. Lascia perdere le tue preoccupazioni e le tue paure. Non affondare nel fango. Vivi. Ama.Autore: Pasquale Boffoli
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